È iniziata ieri l’era del Chiappori Bis, almeno dal punto di vista politico. Nella serata di ieri è stato approvato il bilancio consuntivo e quello di previsione. Si tratta della prima reale performance politico/amministrativa a seguito delle elezioni di giugno. È dunque tempo di pagelle e visto che da alcuni mesi il nostro 335 è immacolato è giunto il momento di “rischiare” la querella! Il voto e non è appellabile né dinnanzi al T.A.R. né dinnanzi alla Corte di Cassazione, né dinnanzi alla Corte dei Conti e neppure alla Corte Internazionale di Giustizia.
Iniziamo con le performance dei nostri beniamini e “compagni bella”:
Ennio Pelazza (Presidente del consiglio comunale) voto 4.5: Impacciato e poco preparato sul regolamento del consiglio comunale. Dopo il braccio di ferro con il consigliere Carpano per la poltrona avrebbe dovuto almeno studiare un po’ di più per evitare di farsi “commissariare” dal segretario comunale Antonino Germanotta. Rimandato.
Luigi Basso (assessore al bilancio) voto 6.5: Fa il suo, espone le pratiche relative al bilancio con la cravatta d’ordinanza e se la prende con il Governo centrale e con Renzi. Incredulo a seguito delle dichiarazioni di Borgarello sulla composizione societaria di Rivieracqua e con la sua aplomb rimanda la discussione a data da destinarsi. Onesto.
Bruno Manitta (consigliere con delega all’agricoltura) voto 5: Il suo telefono non ne vuole sapere di rispettare il “religioso” silenzio che si deve ai lavori del consiglio. Il buon “assessore operaio” è in grado di silenziarlo perciò non gliene vogliamo più di tanto. Arcaico.
Angelo Basso (ex sindaco e consigliere di minoranza) voto 4: Non abbiamo compreso se come Silvio Berlusconi sia affetto da “uveite” oppure l’occhiale da sole nella consiliare sia servito per cercare di intimorire gli avversari politici. Dopo la frase cult:”Il prossimo anno compio 80 anni, ho scritto per 50 anni la storia di questa città, tanti dei miei amici sono all’ombra dei cipressi spero di esserci” cala il gelo in aula. Ottimista.
Simone Borgarello (consigliere di minoranza M5S): voto 4.5: Possiamo comprendere l’inesperienza ma non sapere, dopo il referendum sull’acqua pubblica, una delle stelle del Movimento, che Rivieracqua è una società consortile completamente pubblica è davvero troppo. Incalzato dal capogruppo di “Viva Diano” Carpano, il grillino ammette di non avere le idee chiare e batte in ritirata. Impreparato.
Davide Carpano (capogruppo Viva Diano) voto 7: Respinge l’attacco di Borgarello con foga ma anche argomentando la sua tesi. Dopo la replica del grillino però si lascia zittire da Pelazza non esercitando il famoso “fatto personale”. Misericordioso.
Giacomo Chiappori (U Scindacu) voto 8: Nell’anno della misericordia riesce ad abbracciare tutti, proprio tutti e a invitare il suo “nemico” al proprio tavolo. Il consiglio comunale in dialetto costringerà il comune all’assunzione di un traduttore simultaneo oltre al lavoro extra dell’ingegnere informatico che nelle “dirette streaming” deve aggiungere innumerevoli “PIP”. Straordinario.
Michele Calcagno (consigliere di minoranza) voto 6.5: Malgrado la tenuta da spiaggia per la sua prima presenza attiva in consiglio comunale non possiamo lamentarci. Forse un po’ impreparato sul bilancio ma se continuerà e si applicherà maggiormente potrà dare il suo contributo. Acerbo.
Cristiano Za Garibaldi (vice sindaco) voto 7: Camicetta bianca e tanta voglia di mare per lui ma il dovere lo chiama. Storce il naso quando Chiappori, il misericordioso, lo mette a capotavola assieme al suo amico angioletto ma malgrado tutto tiene botta. Pacato.