È stata una notte particolarmente travagliata, quella tra mercoledì e giovedì, a Piani, frazione di Imperia, per un sacerdote, Don Antonello Dani. Tutto è iniziato con una cena in compagnia di alcuni amici, alla quale era presente anche un migrante, un senegalese di 31 anni. Al termine della serata i due sono rientrati nell’abitazione del parroco dove il giovane africano alloggia temporaneamente. Successivamente il senegalese è nuovamente uscito di casa per scambiare due chiacchere con alcuni dei migranti ospiti della parrocchia, dimenticandosi però, le chiavi dell’abitazione.
Al momento di rientrare nell’alloggio, il giovane si è reso conto di essere rimasto chiuso fuori e ha iniziato a suonare il campanello e a telefonare al sacerdote senza però ottenere alcuna risposta. Trascorsi diversi minuti, preoccupato per i continui silenzi del parroco, il senegalese ha avvertito i soccorsi.
Come avviene in situazioni di questo genere si è attivato il tradizionale protocollo con l’intervento dei Vigili del Fuoco, dell’automedica del 118, dell’ambulanza (Croce Bianca) e dei Carabinieri. Una volta arrivati sul posto i vigili del fuoco hanno tentato invano di mettersi in contatto con il sacerdote. Da qui la decisione di entrare nell’abitazione attraverso una finestra. All’interno dell’appartamento hanno trovato il parroco in stato di semi-incoscienza. Il religioso, nonostante lo stato confusionale, ha rifiutato il ricovero in ospedale.
Per il giovane senegalese, invece, i carabinieri dopo un rapido controllo, hanno disposto l’accompagnamento presso la caserma Somaschini per accertamenti dai quali è emerso che sull’africano, pregiudicato, pendeva un decreto di espulsione mai ottemperato. Per lui è scattato un nuovo decreto di allontanamento dal territorio italiano entro 7 giorni.