La storia centenaria del pastificio Agnesi volge verso una conclusione amarissima. Nell’incontro di oggi con l’azienda, durante 5 ore, i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) hanno firmato un’ipotesi di accordo che prevede, purtroppo, il licenziamento definitivo, senza alcun tipo di possibilità di riassunzione, per 50 lavoratori sui 104 attualmente impiegati. Per i restanti sono previste quattro ipotesi: prepensionamento, museo della pasta, trasferimento a Fossano o in altre aziende del gruppo fuori regione, reimpiego in aziende del comprensorio imperiese-savonese (Pastificio Plin e Clas Pesto).
Sul Museo della Pasta, però, incombono ancora molte incognite. Il numero di coloro che potrebbero restare a casa, senza lavoro, dunque, rischia di aumentare.
Un dramma per una città come Imperia, già alle prese con una profonda crisi economica. I sindacati hanno provato a strappare accordi più vantaggiosi sugli incentivi, ma, come dichiarato al termine di una lunga giornata di trattative “non abbiamo stappato la bottiglia di champagne”.
Al termine dell’incontro con l’azienda, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori, molto calda e partecipata, con i lavoratori preoccupati per il loro destino.
ECCO GLI ACCORDI
LAVORATORI CHE RESTERANNO A CASA
– SOPRA I 50 ANNI – Incentivo 11 mila euro
– DAI 40 AI 50 ANNI – Incentivo 9.500 euro
– SOTTO I 40 ANNI – Incentivo 7.500 euro
PENSIONE
– LAVORATORI CHE MATURERANNO REQUISITI PENSIONE ENTRO 18 MESI – Incentivo 3 mila euro
– LAVORATORI CHE MATURERANNO REQUISITI PENSIONE ENTRO 36 MESI – Incentivo 5 mila euro e impegno dell’azienda all’assunzione a tempo determinato per recuperare contributi per ulteriori 18 mesi.
TRASFERIMENTO A FOSSANO, TAVERNELLE, LEINI’
– 200 euro netti ogni mese per sostenere spese dovute ai disagi per il trasferimento
– 5 mila euro, suddivisi in 12 mesi, come contributo per l’affitto
TRASFERIMENTO IN ALTRE AZIENDE DEL COMPRENSORIO (Clas Pesto e Pastificio Plin)
– 4 mila euro di incentivo
REIMPIEGO MUSEO DELLA PASTA
– 4 mila euro di incentivo
GIANNI TREBINI (CGIL)
“Oggi abbiamo avuto un incontro con l’azienda durato circa 5 ore, dalle 11 alle 16. E’ stato l’inizio di una trattativa, per capire meglio le intenzioni dell’azienda rispetto al verbale sottoscritto alcune settimane fa. Oggi è iniziata la trattativa vera e propria. Abbiamo sottoscritto un’ipotesi di accordo rattificata poi nell’assemblea dei lavoratori, tenutasi a ruota. Nell’incontro con l’azienda abbiamo cercato di migliorare la proposta iniziale. Abbiamo concentrato le nostre richieste sui lavoratori che rimarranno a piedi, quindi non andranno a Fossano, non saranno assorbiti da aziende come la Clas o il Pastificio Plin o non potranno per età o per situazione contributiva i requisiti della pensione. Presumiamo che circa una cinquantina di lavoratori rimarrà a piedi.
Sono quelli che avranno più disagio e su questi, in particolare, abbiamo avviato una trattativa. Abbiamo cambiato in meglio le proposte dell’azienda. Per i lavoratori che hanno già compiuto 50 anni è stato sottoscritto un accordo che prevede 11 mila euro di incentivo. Poi c’è l’ulteriore fascia dai 40 ai 50 anni, che prevede un incentivo di 9.500 euro. Infine c’è la fascia sotto i 40 anni che prevede un incentivo pari a 7.500 euro. Per quanto riguarda i lavoratori che raggiungeranno i requisiti pensionistici entro 18 mesi, è previsto un incentivo pari a 3 mila euro. Hanno comunque la garanzia di andare in pensione. Ci sono poi i lavoratori che matureanno i requisiti della pensione entro 36 mesi e a questi andrà un incentivo pari a 5 mila euro con l’impegno dell’azienda, per recuperare ulteriori 18 mesi, dell’assunzione con rapporti di lavoro a tempo determinato.
Per quanto riguarda i lavoratori disposti al trasferimento a Fossano, l’azienda era disposta a un contributo di 200 euro lordi, siamo riusciti a strappare 200 euro netti, ovvero 350 euro lordi ogni mese. E’ un contributo per le spese di disagio. Ci sarà poi un contributo pari a 5 mila euro per un anno, suddiviso per 12 mesi. Un ulteriore aiuto per i lavoratori che andranno a Fossano. L’assemblea con i lavoratori è stata molto calda. I lavoratori sono preoccupati, però si sono resi conto che non è stato facile portare a casa questi risultati. Non abbiamo stappato la bottiglia di champagne, però non avevamo molto alternative. Dovevamo sottoscrivere l’accordo per portare a casa qualcosa. Di questo i lavoratori sono consapevoli, quindi l’ipotesi di accordo è stata rattificata”.
https://www.youtube.com/watch?v=3II6b_pHYHQ
DAVIDE PIAZZI (CISL)
“I lavoratori che verranno impiegati nel museo della pasta avranno lo stesso trattamento che è stato previsto per chi verrà ricollocato presso altre aziende, ovvero i 4 mila euro di buonuscita. Al momento 26 persone hanno accettato l’ipotesi di essere reimpiegati presso il museo. I posti, però, sono solo 10 e a novembre l’azienda comunicherà i nominativi. Sempre a novembre verranno specificati tempi e modalità di realizzazione del Museo. Nel caso in cui il Museo non venisse realizzato, ai lavoratori verrà corrisposta la cifra che, sommata ai 4 mila euro, porterà a raggiungere la cifra esatta prevista dagli accordi di buonuscita per chi non verrà reimpiegato”.
https://www.youtube.com/watch?v=inOIBCOJccw