“Il recente avviso esplorativo di manifestazione di interesse per la procedura negoziata di cottimo fiduciario per l’affidamento del servizio ‘Organizzazione dei servizi culturali diversi e di animazione del Museo d’arte Contemporanea di Imperia Collezione Lino Invernizzi (M.A.C.I.) presso Villa Faravelli’ suscita in noi non poche perplessità”. Così Alessandro Casano, Fratelli di Italia, con una nota stampa in merito all‘avviso esplorativo del Comune di Imperia, al fine di individuare un gestore per il Museo di Arte Contemporanea (M.A.C.I.) presso Villa Faravelli.
“Rispetto al passato il Comune di Imperia sceglie volutamente di fare un passo indietro, senza voler imparare niente dai recenti e limitrofi esempi di impossibilità di gestire “il bene pubblico”solo con apporti privati (la Collezione Terruzzi a Villa Regina Margherita a Bordighera ad esempio o le manifestazioni di interesse per la gestione di Villa Grock andate più volte non a buon fine).
In questo caso infatti si pretende di affidare la gestione del museo di arte contemporanea di Villa Faravelli a costo zero. E questo non può che generare apprensione sia per l’eventualità che la manifestazione di interesse possa andare deserta o aggiudicata a qualche associazione culturale di buona volontà ma priva di esperienza nel settore, sia perché tutto questo ci dimostra che il Comune di Imperia non ha capito l’importanza del patrimonio artistico ricevuto in eredità dalla vedova Invernizzi e la necessità di una sua gestione adeguata per livello di qualità.
E’ veramente singolare che una Città che vuole proporsi come “polo culturale di primordine” (Ass. Podestà) scelga di non mettere a bilancio nemmeno un euro per la più significativa realtà artistica di cui dispone, quando decide di spendere 32 mila euro annui per improbabili progetti di accoglienza e integrazione di immigrati.
Il fatto poi che un avviso così rilevante venga pubblicato a ferragosto e che si preveda addirittura di “trattenere eventualmente una percentuale dai proventi del biglietto di ingresso, variabile in ragione dell’ammontare complessivo introitato” ( come dire: vediamo se cammini con le tue gambe che così cerco di tagliartele) toglie ogni dubbio sul concetto di Cultura che ha questa Amministrazione.
Resta poi eclatante il fatto che l’accesso a Villa Faravelli è fortemente compromesso dalle condizioni di un lungo tratto di Via Matteotti dove non si può parcheggiare da almeno 2 anni per il rischio di cedimento nel sottostante sedime ferroviario.
Quale potrà essere il flusso dei visitatori in queste condizioni? E un museo del XXI°secolo che non ha una caffetteria, all’interno tra l’altro di un bellissimo parco affacciato sul porto, può avere appeal sul pubblico o su un investitore privato?
Dopo le polemiche della doppia inaugurazione (e del catering costato sui 2000 euro) vogliamo cercare di non rovinare questa opportunità, dimostrando di crederci fattivamente ed economicamente?
Con queste premesse non osiamo immaginare cosa potrà elaborare l’Amministrazione Comunale per la futura gestione del Nuovo Museo Navale, altro gioiello della Città, per il quale addirittura dimostra di non conoscere nemmeno l’iter delle richieste delle Amministrazioni precedenti relativamente agli spazi dell’intero complesso dei vecchi magazzini generali e del Deposito Franco, se è vero che si propone una nuova progettualità all’Ordine degli Architetti, su un’area destinata da tempo proprio al Padiglione Imbarcazioni, nell’ambito del circuito museale di cui sentiamo parlare ormai da un decennio”.