Diano Marina. Si sono presentati questa mattina davanti al Comune di Diano Marina armati di bandiere e di riso i rappresentanti dell’Arcigay imperiese, regionale e nazionale per protestare contro le parole del sindaco Giacomo Chiappori sulle unioni civili (“io non sposerò gli omosessuali, sono contrario alle unioni gay, non è un matrimonio, quindi vieterò il lancio del riso, i fiori e la marcia nuziale”). Il primo cittadino non era presente, è fuori città con la famiglia, ma ad accogliere i manifestanti, con loro c’erano anche gli esponenti dei giovani democratici, di rifondazione comunista, del Movimento 5 Stelle e del Centro Sociale “La Talpa e L’Orologio”, ci ha pensato l’assessore al bilancio Luigi Basso. Prima di salire in comune Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay ha lanciato il riso in piazza della Libertà davanti al comune sfidando, simbolicamente, il paventato divieto del primo cittadino leghista.
MARCO ANTEI (Presidente Arcigay Imperia)
“La nostra opinione è che le affermazioni del sindaco siano discriminatorie verso la comunità ‘LGBT’ della provincia di Imperia e quindi chiaramente verso la comunità ‘lgbt’ di tutto il mondo. Quello che lui chiede è di non celebrare le unioni civili per motivi ideologici e questo è vietato dalla legge.
Inoltre desidera che le unioni civili a Diano Marina vengano celebrate senza il lancio di riso, senza l’uso di fiori e marce nuziali. Questo per marcare ancora una volta la differenza, quindi discriminare le unioni civili e i matrimoni civili tra persone di sesso opposto.
È chiaro che le due leggi sono diverse, è chiaro che resta ridicolo chiedere che una cerimonia venga fatta in un modo e non in un altro, quando questi sono riti con cui si celebrano le unioni da sempre.
Ad esempio nel Comune di Sanremo, pochi giorni fa, è stata celebrata una bellissima unione civile con lancio di riso e trovo che sia stato qualcosa di emozionante. Finalmente per la prima volta è accaduto anche in Liguria.
Noi siamo qui per ricordare al sindaco che lui per legge è obbligato a celebrare le unioni civili e che non può imporci come celebrarle e come non celebrarle.
Siamo qui a testimonianza della nostra delusione nei confronti delle affermazioni del sindaco Chiappori e delle recenti prese di posizione del Consigliere regionale Alessandro Piana, eletto in provincia di Imperia in quota Lega Nord, che dice che la nostra manifestazione di oggi è un gesto prepotente e intollerante perchè manifestiamo conto l’opinione libera di una persona.
Innanzitutto la manifestazione libera del pensiero è garantita dall’articolo 21 della Costituzione, inoltre ricordiamo che io, in qualità di presidente di M.I.A. Arcigay Imperia, ho scritto una email al Consigliere Alessandro Piana e a tutti gli altri consiglieri regionali eletti in provincia di Imperia chiedendo un incontro e un confronto sulle tematiche ‘LGBT’.
Il consigliere Alessandro Piana non ha risposto. Aveva l’occasione di un confronto e l’ha persa. Noi siamo tutt’ora aperti al confronto, è chiaro che non possiamo accettare oggi di venire etichettati come prepotenti e intolleranti.
Se tutti facessero obiezione di coscienza, l’obiezione di coscienza non è prevista dalla legge e rifiutarsi di celebrare le unioni per obiezione di coscienza o per motivi ideologici va contro l’articolo 328 del codice penale e quindi si incorre in una pena che va da 6 mesi a 2 anni di reclusione.
Se tutti i funzionari di stato civile dovessero rifiutarsi di celebrare le unioni civili per obiettivi di coscienza o per motivi ideologici è chiaro che si andrebbe incontro a denunce. È anche vero che, qualora altri funzionari di stato civile fossero assenti per malattia o per altri motivi, il sindaco sarebbe quindi obbligato a celebrare le unioni civili, anche se non lo vuole.
Per il Comune di Diano Marina ad oggi non vi sono state richieste per celebrare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane unioni civili. È anche possibile che ci siano state richieste da parte di coppie che hanno richiesto l’anonimato e quindi questo non sarebbe stato reso pubblico.
Non mi aspettavo più affluenza è chiaramente un giorno lavorativo, siamo alle 10 del mattino in un giorno lavorativo chi non lavora è ancora al mare. Siamo felici di aver riunito qui solo stampa, giornalisti e attenzione. Abbiamo già avuto ampia visibilità su tutti i giornali della provincia di Imperia e della Regione Liguria. La notizia è arrivata anche a livello nazionale.
Abbiamo già avuto un colloquio con un assessore, l’assessore Basso, e quindi direi che il nostro obiettivo è stato già raggiunto.
Avremmo qui due delegazioni, i Giovani Democratici di Imperia e il Movimento 5 Stelle di Diano Marina, nonché l’approvazione ricevuta online dal Partito democratico di Diano Marina e quindi direi che siamo già molto soddisfatti così.
Il numero di curiosi direi che è elevato, che è quello che ci interessava di più, e quindi siamo assolutamente molto soddisfatti di quello che abbiamo scatenato ed ottenuto e che otterremo nei prossimi giorni”.
Vi aspettate che il sindaco venga a parlarvi? “Questo non lo posso sapere, sarebbe molto interessante. Chiaramente siamo sempre disposti al dialogo e aperti al confronto.
Andremo a dialogare con Basso e ci aspettiamo comunque che il sindaco ci ricontatti. Io l’ho contattato il 28 settembre del 2015 per chiedergli se voleva partecipare alla festa inaugurale di M.I.A. Arcigay di Imperia, ho contattato quasi tutti i suoi colleghi della provincia di Imperia e ho ricevuto molte adesioni di colleghi suoi, altri colleghi sindaci hanno risposto che non potevano partecipare per svariati motivi, il sindaco Chiappori non ha neanche risposto. Noi al dialogo siamo sempre aperti, le porte del dialogo sono quelle che proviamo ad aprire prima di ogni altra cosa, poi è chiaro che se non si dialoga si deve ricorrere ad altri mezzi”.
GABRIELE PIAZZONI (Segretario Nazionale Arcigay )
“Il problema è affermare sull’intero territorio nazionale che la legge sulle unioni civili c’è, è una legge dello Stato e non può essere applicata in maniera divergente dai vari Comuni in base alla sensibilità di ogni sindaco. Il sindaco è in questo caso, nello svolgere il suo ruolo di sindaco,un rappresentante di tutti i cittadini e quindi il suo compito è dare pieno accesso e applicazione alle leggi. Su questo non ci può essere una libera interpretazione e non si può far prevalicare la propria personale opinione su quello che è l’interesse, il legittimo diritto dei cittadini di poter fare le unioni civili.
Il sindaco Chiappori si decida, se vuole rimanere un sindaco della repubblica Italiana deve applicare la legge senza metterci del suo.
Non è scritto da nessuna parte che occorre lanciare il bouquet o lanciare riso. Sono tradizioni che appartengono a tutto il popolo italiano e quindi ognuno le può liberamente fare.
Nel momento in cui si decide di fare una cerimonia per celebrare l’unione fra due persone, a prescindere dal sesso dei coniugi ognuno deve essere lasciato libero di poter fare quello che vuole. Dalla cerimonia privata a una cerimonia pubblica, esattamente come le coppie quando si sposano decidono di fare il pranzo di nozze con 200 invitati o il rinfresco e la ‘sbicchierata’ a margine della cerimonia. È una libera scelta delle persone e su questo si è lasciato piena libertà”.
Chiappori ha detto che un altro ufficiale sposerà le coppie omosessuali? ‘Si, anche perchè ovviamente se nò rischierebbe il commissariamento da parte della Prefettura e ovviamente la legge c’è. Questo lui lo sa benissimo’.
Se si fosse risparmiato queste affermazioni, che comunque lasciano chiaramente indicare come in verità lui ritenga inferiori, meno legittime o quasi ridicole la possibilità fra persone dello stesso sesso di unirsi civilmente, sarebbe stata forse una pagina migliore per Diano Marina o per l’Italia.
Non è mai giusto ricorrere alla violenza nè verbale nè fisica. Certo nel momento in cui si va a mettere il dito nella piaga a volte la reazione popolare è anche molto forte, per quanto ovviamente poi purtroppo i social network danno sempre lustro al peggio di quelle che sono le opinioni dei cittadini. A volte alcune persone non si mettono filtri o limiti a quello che dicono.
Io credo che questa reazione così forte sia dovuta al fatto che molte persone si siano sentite offese o umiliate dalle parole del sindaco ed è questo la cosa che fa più male ed è questo il motivo per cui siamo qui oggi.
Spero che anche questo suo voler affermare che comunque il Comune di Diano Marina lascerà aperta la strada, delegherà qualcuno del Comune e quindi ci sarà la possibilità per i cittadini di Diano Marina di accedere all’unione civile e spero che sia anche una forma di ripensamento e di riflessione”.
Cosa vi aspettate dall’incontro con l’assessore Basso? “Che ci rincuori sul fatto che il Comune di Diano Marina non farà alcuna differenziazione tra matrimoni e unioni civili, come previsto dalla legge. Il comma 20 sulle unioni civili è molto chiaro. Ovunque in Italia ricorra il termine coniugi, gli stessi diritti e doveri vanno applicati anche a coloro che fanno le unioni civili. Questo per quanto riguarda cerimonie, riti, sale, orari in cui le persone chiedono di potersi sposare o unire in questo caso.
Deve essere tutto esattamente identico, su questo la legge è molto chiara e non deve essere fatta alcun tipo di differenziazione. Speriamo che il Comune di Diano Marina ci rincuori su questo”.
MARCO BERNARDINI (Rifondazione comunista Circolo Dianese G.B. )
“Riteniamo che l’azione di Chiappori sia l’ennesima cortina fumogena per distogliere i dianesi dai veri problemi della città Acquedotti, fognature, parcheggi, spiaggia e tutto il resto. È stata un’uscita molto infelice. Al di la dell’omofobia, che è comunque da condannare, riteniamo che un sindaco debba attenersi a quelle che sono le regole dello stato. Non può essere uno stato indipendente, non siamo del gran ducato di Chiappori, siamo in Italia e quindi anche Chiappori deve adeguarsi alle leggi”.
GIANLUCA BELTRAMI (Centro Sociale La Talpa e l’Orologio)
“Non è la prima volta che il sindaco Chiappori fa delle affermazioni completamente fuori dal mondo, che riportano più al medioevo che alla modernità in cui viviamo. Ovviamente ci siamo mobilitati anche oggi contro queste dichiarazioni. La nostra solidarietà va all’Arcigay e sosteniamo che il sindaco è il rappresentante di tutti i cittadini. Se c’è una legge nazionale sulle unioni civili è suo dovere farla applicare e anche evitarsi queste ‘sparate’ che offendono una parte della cittadinanza’.
LA MANIFESTAZIONE
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