Il vicesindaco di Imperia Giuseppe Zagarella è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento del reato di detenzione di materiale pedopornografico.
L’accusa, pesantissima, si inserisce nell’ambito dell’inchiesta che vede come principale indagato il 33enne ingegnere per via del presunto ritrovamento, all’interno del computer di proprietà del professionista, di alcune immagini di bambini in atteggiamenti sessuali.
Il coinvolgimento di Zagarella è dovuto al fatto che il vicesindaco all’epoca dei fatti (estate 2015) era socio di studio, oltre che amico di lunga data. Secondo l’ipotesi accusatoria, tutta da dimostrare, Zagarella avrebbe tentato in qualche modo di “coprire” il socio, forse omettendo di fare l’immediata denuncia alle forze dell’ordine.
L’inchiesta, partita l’estate scorsa e condotta inizialmente dalla Squadra Mobile di Imperia (poi per competenza passata alla Polizia Postale di Genova) ha mosso i primi passi proprio dall’esposto di un collaboratore dello studio, immediatamente licenziatosi.
L’indagine, delicatissima, è coordinata dalla Procura di Genova e volge verso la chiusura delle indagini preliminari.
Contattato da ImperiaPost, il vice sindaco Zagarella ha commentato:“In coscienza sono sereno, mi sembra impossibile una cosa del genere. Non so perché mi è stato notificato questo atto, magari si aspettavano che io fossi al corrente di qualcosa e che non l’ho denunciata. Il tutto è successo mentre io stavo trascorrendo un periodo di convalescenza a seguito di un ricovero in ospedale. Continuo ad augurarmi che questa persone chiarisca al più presto la sua posizione”.
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