5 Novembre 2024 21:53

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5 Novembre 2024 21:53

IMPERIA. ALLARME TERRORISMO, GIORNALISTA CON FALSO PASSAPORTO SIRIANO ARRESTATO AL CONFINE. ERA SU UN AUTOBUS DIRETTO A ROMA / IL CASO

In breve: L'uomo al momento del controllo ha esibito un passaporto siriano valido per l'espatrio ma a seguito di un controllo più accurato "risultava come documento rubato in bianco.... uso a possibile soggetto pericoloso o di possibile uso di terroristi...".

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Un terrorista o un giornalista scappato dalla sanguinosa guerra civile siriana? È questo l’interrogativo che si sta ponendo il sostituto procuratore Alessandro Bogliolo titolare dell’inchiesta che vede indagato con l’accusa di “possesso di documenti falsi” H.M.K. 29 anni. Il giovane, fermato dalla polizia di frontiera di Ventimiglia la notte del 6 agosto scorso a bordo di un’autobus di linea spagnolo, proveniente da Barcellone, diretto a Roma ha dichiarato di essere un giornalista curdo, nato a Kobanê, a nord della Siria, in viaggio verso la Capitale dove ad attenderlo c’era la sua fidanzata italiana conosciuta su Facebook.

L’uomo al momento del controllo ha esibito un passaporto siriano valido per l’espatrio ma a seguito di un controllo più accurato “risultava come documento rubato in bianco…. uso a possibile soggetto pericoloso o di possibile uso di terroristi…“. Infatti, secondo le informative dell’intelligence italiana con quel tipo di documento sarebbero transitati in Italia e in Europa personaggi sospettati di terrorismo. Un particolare che non è sfuggito al P.M. Bogliolo che ha espresso parere contrario alla richiesta di scarcerazione dell’avvocato imperiese Ramadan Tahiri convinto della buona fede e della veridicità della storia raccontata dal suo cliente.

Il 29enne ha affermato davanti al Giudice per le indagini preliminari Massimiliano Rainieri di essere un giornalista televisivo curdo scappato dalla Siria a causa della guerra civile e di aver chiesto asilo politico in Spagna. Il giudice, però, non avendo riscontri della storia raccontata dal giovane ha deciso di non concedergli la libertà in attesa del processo. Ora toccherà all’avvocato Tahiri raccogliere le prove necessarie per far cadere i sospetti legati al terrorismo e far scarcerare l’uomo che comunque rischia una pena dai 2 ai 5 anni di reclusione. 

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