Imperia. Circa 50 persone si sono date appuntamento questa mattina alle 11 davanti alla Prefettura di Imperia per sostenere i due attivisti Francesco Scopelliti e Noto Florio destinatari dell’avviso di “pericolosità sociale” notificatogli nei giorni scorsi dalla Questura. I due hanno presentato un ricorso contro il provvedimento del Questore al Prefetto Silvana Tizzano che li ha ricevuti scortati dal personale della Digos. Un presidio degli attivisti, degli amici di sempre e di persone che sostengono la “non pericolosità sociale” armati, ironicamente, di pistole ad acqua.
“Io ho da dire alcune cose, – ha detto Scopelliti – ho scritto alcuni punti. Benchè questa qua sia l’Europa in cui tutti i governi parlano della libertà dell’illuminismo, continua ad essere l’Europa dei muri, dei fili spinati e della repressione.
Questi avvisi di pericolosità secondo me non sono altro che germogli iniziali di quello che vediamo nella Turchia di Erdogan, nell’Egitto di Al Sisi, queste qua in Europa sono le sperimentazioni delle prime” black list” che vengono applicate ai militanti, a chi non riesce a stare zitto, a chi si sente sempre in dovere di dire la propria opinione.
Sono tutte misure extra giudiziali. Vuol dire che non sono misure che vengono date dalla magistratura, sono misure che vengono date a discrezione del Questore a seconda delle voglie e degli usi. Cosa abbiamo fatto noi per prendere queste misure? Abbiamo pulito il giardino di una banca dismesso da anni, trattenuto dagli speculatori, abbiamo tirato della carta igienica a Matteo Salvini che specula ogni giorno sulla morte delle persone, abbiamo commesso questo che ancora è atteso di giudizio.
Ci sono molti potenti che sono indagati per molti più reati e che non hanno la pericolosità. Ci teniamo a dirlo che questa pericolosità che viene applicata come una misura speciale non fa per noi. Non siamo noi i palazzinari, non siamo noi i corrotti, non siamo noi i mafiosi malavitosi, non siamo noi i cementari che costruiscono le case di burro dove sotto muore la gente. Non siamo noi quelli che meritano la pericolosità. A queste persone le pericolosità non vanno mai date.
Questo vuol dire che il Questore ci invita a ritirarci a vita privata, con questa forma di pressione, di restrizione sugli oggetti che si possono portare. Sarebbe facile se io mi ritirassi al mio umile lavoro che tanto mi piace e che lo ritengo, almeno a mio parere, molto più nobile del lusso e degli stra stipendi dei manager statali come il Questore stesso.
Io torno a fare il contadino, Flo il postino, i portuali, ecco noi però a casa nostra non ci stiamo. Non è una questione personale, non è scoppa contro Questore. Questa è una questione che parla di libertà e di battaglie future che dobbiamo portare avanti.
A breve andremo a depositare ricorso alla Prefettura, un ricorso gerarchico che prevede che il Prefetto possa smentire la parole del Questore riguardo alla nostra pericolosità, che ripeto anche a livello di legge sono illegali, in quanto la Legge dice che queste misure devono essere applicate a persone di conclamata e riconosciuta pericolosità sociale. Noi giriamo per Imperia tutti i giorni e nessuno ha paura di noi.
A questo punto però bisogna lottare, perchè non può essere che noi incominciamo ad avere paura di loro, dei Questori, del potere, di queste persone che decidono arbitrariamente della nostra vita. Ricordo che in provincia ci sono pericolosità orali, oltre 60 fogli di via che sono stati dati a persone che sono arrivate la sera e gli si è dato il foglio di via la mattina. Questa è la situazione e non sono misure giudiziarie. Sono tutte misure discrezionali di un uomo che sta cercando di governare politicamente questa provincia. Nessuno lo ha eletto e ci chiediamo chi sia”.
VALERIO ROMANO
“Portiamo la solidarietà dei portuali, del sindacato RSU a questi ragazzi che sono stati implicati in questa storia veramente assurda della pericolosità. Ricordiamo a tutti che il sindacato portuale si è sempre schierato con tutte le situazioni che si sono verificate in provincia, dall’Agnesi allo stesso problema dei migranti che c’è stato l’anno scorso. Siamo sempre stati solidali con loro e questi compagni qua sono stati solidali con noi specialmente Scoppa in prima linea con il problema dell’Agnesi, Flo è sempre stato con noi solidale è un delegato sindacale anche lui, come siamo delegati sindacali anche noi e riteniamo veramente assurdo quello che è successo dal punto di vista della pericolosità.
Com’è possibile che due compagni del genere, stimatissimi e conosciutissimi in città, abbiano ricevuto questo tipo di avviso. Siamo andati a capire quello che effettivamente era tutto il castello che era stato creato.
Sono stati visti in delle manifestazioni no-border. I no-border ormai sono diventati lo spauracchio, il capro espiatorio di tutto quello che succede. Mi meraviglio che non gli abbiano attribuito i 34 roghi o innesti che sono stati fatti nelle foreste di Imperia in questi giorni.
La Polizia ormai ha deciso che non riuscendo a ristabilire un ordine rispetto al problema dei migranti, da due anni a questa parte, doveva crearci un capro espiatorio. Ricordiamoci che i migranti sono i veri protagonisti di tutta questa storia che si sta svolgendo in provincia di Imperia. Sono loro che hanno invaso gli scoglietti, sono loro che hanno creato il campo, sono loro che quando c’è stato lo sgombero si sono riportati sotto i ponti della sopraelevata, sono loro che erano nelle stalle, sono loro che praticamente decidono della loro vita e lottano per ottenere quello che vogliono, che è quello di passare questa maledetta frontiera.
Noi dal 15 giugno dell’anno scorso ci siamo schierati al loro fianco, noi intendo come delegati sindacali del porto, e con altre associazioni abbiamo inaugurato questo presidio no-border,n non pensando mai più che sarebbe diventato da parte della Polizia come il capro espiatorio di tutto quello che succede. Praticamente stanno picchiando veramente duro su dei ragazzi che sinceramente non hanno mai fatto niente di violento, non hanno mai preso neanche lontanamente una denuncia per un atto di violenza.
Sono sempre stati atti si solidarietà, sono sempre stati schierati a fianco di quelli che erano i migranti nelle varie lotte, noi vari blocchi, ma non hanno mai usato alcun tipo di violenza. Cosa che non ha fatto la Polizia. La Polizia in più di un occasione ha caricato gente inerme, ha caricato e picchiato anche duro.
Ultimo tra tutti l’ultima volta anche hanno caricato a Ventimiglia dei no-border in ciabatte che stavano camminando per la strada, gli hanno presi e hanno cominciato a massacrarli come se fossero i più pericolosi assassini di questa terra.
Non è possibile che si vada avanti con questo discorso che i no-border possano diventare capro espiatorio di tutto quello che è il problema dei migranti. Se non sanno risolvere il problema dei migranti la Polizia deve capire che non possono caricare tutto su queste persone.
Un altro esempio grosso che vogliamo portare alla cittadinanza è questo. Abbiamo fatto una biciclettata mesi fa. Il 18 giugno abbiamo fatto una biciclettata con i francesi che non vogliono il raddoppio del Tenda. Siamo arrivati scortati dalla Polizia, dalla Gendarmeria, da Breil dove siamo partiti siamo arrivati sino alla frontiera di Fanghetto. Alla frontiera di Fanghetto noi abbiamo trovato schierato il mondo delle forze dell’ordine. Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza. Una spesa secondo me veramente assurda per 25 persone che scendevano in bicicletta lungo la vallata. Hanno deciso che dovevano dimostrare che assolutamente la provincia di Imperia è inviolabile. Hanno proibito a 25 Italiani di rientrare in Italia con nessuna giustificazione. Non c’era alcun problema di ordine pubblico, in quel momento li.
Io non so fino a quanto vogliano andare avanti i dirigenti di questa Polizia nel picchiare a muzzo in questo modo su tutte le persone. Noi siamo veramente stufi, stiamo cercando di capire specialmente sul discorso della manifestazione che c’è stata a Fanghetto, dove per 6 ore hanno bloccato il Tenda senza far passare alcuna macchina e adesso vogliono dare la colpa a noi e ci vogliono dire che noi abbiamo fatto un blocco stradale, quando noi eravamo tutti sui bordi. A parte nei momenti di discussione noi eravamo sui bordi della strada e stavamo unicamente riparandoci dai raggi del sole.”
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