A pochi giorni di distanza arriva la replica di Viviana Bergonzo, postina di zona.
“A seguito del polverone alzato per la mancata consegna della carta di identità poiché l’Ente emissore ‘Comune/ministero finanze economie’ ha indicato espressamente che la consegna deve essere effettuata ‘mani proprie’ vorrei chiarire:
– il postino laddove indicato chiaramente come deve essere consegnato il plico non può applicare a propria discrezione libertà di movimento e quindi rendersi complice di un falso.
– il problema normalmente si risolve senza mettere al pubblico ludibrio chi è l’ultima ruota del carro, in questo caso il postino.
– le Leggi parlano chiaro e non sono interpretabili, quindi alle cassette postali dovrebbe essere indicato il cognome di chi riceve posta oppure far inviare posta ‘pincopallo presso ….’
– il problema non è solo per i minori, ma per tutti perché la raccomandata così come è nata può, ripeto, essere consegnata solo al destinatario anche se presenti familiari che normalmente ritirano qualificandosi (mamma/papà/fratello etc ).
– Visto il trattamento pubblico riservato ad un lavoratore mi sono permessa di chiedere appuntamento al Sindaco per chiarire la faccenda. Incontro che si terrà il 20 settembre”.