“Chiarisco subito! SWITCH è una metodologia sperimentale finalizzata a stimolare, in Liguria, il riuso di spazi in abbandono attraverso processi di partecipazione delle comunità locali e quindi non è un ‘progetto di ristrutturazione di un fabbricato'”. Con queste parole il presidente dell’Ordine Architetti P.P.C. della Provincia di Imperia, l’arch. Giuseppe Panebianco, intende fare chiarezza in merito alla vicenda del progetto “SWITCH”.
“Nato da un‘idea dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Imperia, è patrocinato e condiviso dalla Federazione Regionale degli Architetti P.P.C. della Liguria. E’ un nuovo metodo operativo che prevede il coinvolgimento delle forze sociali, culturali ed economiche del territorio per costruire una proposta condivisa e sostenibile per il riuso degli spazi in abbandono, con lo scopo di includere e non escludere.
Sul nostro territorio ci sono molti immobili pubblici in stato di abbandono e contemporaneamente molte iniziative che “cercano casa”. SWITCH ha l’obiettivo di mettere in relazione queste due componenti. Per fare una prima sperimentazione sul campo, abbiamo chiesto al Comune di Imperia, quale città Capoluogo di Provincia, di individuare un immobile in disuso che potesse diventare primo caso pilota SWITCH in Liguria.
Il Comune di Imperia di concerto con il Demanio, titolare dell’immobile, ha proposto di lavorare sul Deposito Franco ex SALSO, ad oggi a tutti gli effetti ancora sotto vincolo doganale. Su nostra espressa richiesta Demanio ed Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che hanno condiviso la nostra idea, ci hanno assicurato che, ad oggi, non esiste agli atti alcun progetto approvato e finanziato che preveda l’utilizzo delle aree in questione. Solo una porzione del primo piano della ex SALSO è destinata a Museo Navale ed è già stata oggetto di lavori. Si tratta di una porzione ancora da allestire, e non aperta nei giorni delle Vele d’Epoca, ma che certamente non è e non sarà oggetto di questa esperienza di progettazione partecipata.
Il primo passo di SWITCH è l’analisi del contesto in cui l’immobile insiste e poiché l’ex SALSO ricade all’interno dell’area portuale, qualsiasi progetto dovrà tenerne conto, perché l’immobile possa essere utilizzato e vissuto dai cittadini tutto l’anno in modo complementare con gli spazi esterni. Rivitalizzazione, valorizzazione e diversificazione potrebbero essere buone leve anche per attirare nuovi visitatori alla città a al Museo.
L’iniziativa SWITCH ovviamente non potrà arrecare danno a nessuno e ancor meno al Museo, al quale garantirà di operare in un contesto di grande vitalità e vivacità sociale da cui certamente potrà trarre grande beneficio, anche se siamo certi che la sua sostenibilità sia stata attentamente valutata nello studio di fattibilità tecnico/economica che è alla base di ogni progetto.
Un’ultima annotazione. L’apertura straordinaria del deposito franco nei giorni delle Vele d’Epoca ha avuto un grande successo di visitatori. Nelle varie occasioni di coinvolgimento pubblico proposte, abbiamo incontrato tante persone seriamente interessate ad offrire il proprio contributo per far rivivere questo spazio ormai chiuso da anni, che già oggi può rinascere attraverso funzioni d’uso temporanee utili alla città.
Da sottolineare tra i tanti rappresentanti istituzionali che hanno attraversato il “portone verde”, anche la visita del Presidente Giovanni Toti che, insieme a parte della Giunta e al Presidente della Lombardia Roberto Maroni, ha apprezzato le potenzialità della metodologia SWITCH assicurando il proprio interesse. Nei prossimi giorni in un incontro in Regione si valuteranno strategie di sviluppo del progetto SWITCH sul territorio regionale, per innescare meccanismi virtuosi di rigenerazione urbana.
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