Le indagini sono partite dal presunto affondamento del motoyacht “Prince M” battente bandiera francese accorso nella giornata del 13 settembre 2016 a largo delle coste di Bordighera.
Dalle normali indagini esperite dall’Ufficio Circondariale di Marittimo è emerso qualcosa di più. Christelle Dupont, imprenditrice francese recatesi presso gli Uffici della Capitaneria di Porto di Sanremo per effettuare la normale denuncia di naufragio, è risultata infatti, grazie alle attente indagini degli investigatori della Capitaneria ed in collaborazione con il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana di Ventimiglia, ricercata da oltre un anno dalle autorità francesi per un innumerevole numero di reati per truffa, appropriazione indebita e frode e inoltre condannata a tre anni di carcere ancora da scontare.
Non essendoci stata la possibilità di procedere immediatamente al fermo della latitante francese, dalle autorità italiane, vista la mancanza di un mandato di cattura internazionale, è stato messo in atto a cura del personale della polizia giudiziaria della Capitaneria di Sanremo, città in cui la stessa si trovava per riprendere il tender con la quale aveva raggiunto il molo dopo il naufragio, un pedinamento durato tutta la giornata del 14/09/2016.
Quando nella tarda serata dello stesso giorno gli investigatori hanno accertato che la Dupont a bordo della sua auto, con a rimorchio il tender, aveva preso la direzione del confine, hanno preso e mantenuto costanti contatti con il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana di Ventimiglia, sino a quando appena varcato il confine, la Dupont è stata fermata dalla Gendarmerie francese.