Sono chiuse le indagini preliminari relative all’inchiesta che vede indagato il vicesindaco Giuseppe Zagarella con l’accusa di favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato il 33enne imperiese Diego Cantagallo con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
Il fascicolo, dopo il trasferimento del Pm Francesca Scarlatti, è ora sulla scrivania del magistrato Alessandro Bogliolo. Zagarella ha ora 20 giorni di tempo per presentare, tramite il proprio legale, eventuali controdeduzioni o farsi interrogare per chiarire la propria posizione. Il fascicolo è stato stralciato dall’inchiesta per detenzione di materiale pedopornografico, coordinata dalla Procura di Genova, e aperto a Imperia per competenza.
Gli inquirenti, lo ricordiamo, ipotizzano che Zagarella fosse a conoscenza dei file con contenuto pedopornografico, ma che abbia deciso di non presentare denuncia per “coprire” il collega/amico . Ipotesi che il vicesindaco ha più volte respinto, spiegando non solo di non essere mai stato a conoscenza di file illegali nel computer di Cantagallo, ma anche di non credere che il collega/amico possa essersi reso protagonista di un reato così grave.
Gli inquirenti, inoltre, mirano a far luce su alcuni presunti tentativi di formattazione dei computer dell’ufficio.
Una volta scaduti i 20 giorni toccherà al Pm Bogliolo decidere se archiviare il procedimento o, al contrario, se citare direttamente a giudizio Zagarella. Il reato di favoreggiamento, infatti, non prevede la richiesta di rinvio a giudizio e la successiva udienza preliminare, ma, appunto, l’immediata citazione a giudizio.
L’inchiesta che vede coinvolto Zagarella è stata all’origine anche della crisi politica interna alla maggioranza con la richiesta di dimissioni avanzata dal sindaco di Imperia Carlo Capacci e la secca opposizione del PD.