Imperia. Otto mesi di carcere, un anno di pene accessorie (interdizione pubblici uffici, incapacità di contrattare con pubblica amministrazione, di interdizione di funzione rappresentanza e assistenza in materia tributaria) oltre alla confisca di beni per oltre 63 mila euro (3 mila già sequestrati preventivamente) e il pagamento delle spese processuali.
È questo il verdetto emesso questa mattina dal giudice monocratico Laura Russo nei confronti di Alessandro Campion, 52 anni, titolare della ditta individuale “Global Service” (oggi fallita, ndr) di origine piemontese ma residente nel golfo dianese da qualche anno. I fatti risalgono al 2012 quando Campion fu oggetto di una verifica tributaria da parte della Guardia di Finanza che gli contestò l’omessa denuncia della dichiarazione dei redditi che gli avrebbe permesso, in base all’accusa sostenuta in aula dal Pubblico Ministero Lorenzo Fornace, di evadere l’imposta Iva per oltre 63 mila euro.
In base agli accertamenti effettuati della fiamme gialle la “Global Service”, ditta di impianti elettrici, emise fatture elettroniche per un importo complessivo di circa 312 mila euro (comprese le spese di acquisto e di prestazioni ricevute). Durante la fase dibattimentale è emerso che la ditta si avvaleva di cinque collaboratori che percepirono in un anno compensi complessivi per circa 20 mila euro circa. A Campion, difeso dall’avvocato Erminio Annoni, era stata contestata anche un’evasione di imposta sui redditi ma per questo capo di imputazione il giudice lo ha assolto per non aver commesso il fatto.