24 Dicembre 2024 01:50

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IMPERIA. LA PROCURA INDAGA SULLA PEDONALIZZAZIONE DI VIA CASCIONE. NEL MIRINO LE AUTORIZZAZIONI SISMICHE. FURIOSO IL SINDACO CAPACCI: “CHI HA FATTO L’ESPOSTO…”/IL CASO

In breve: La Procura della Repubblica di Imperia ha messo gli occhi sui lavori di pedonalizzazione di via Cascione. Le indagini sono partite a seguito di un esposto inviato agli uffici giudiziari dalla Provincia

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La Procura della Repubblica di Imperia ha messo gli occhi sui lavori di pedonalizzazione di via Cascione. Le indagini sono partite a seguito di un esposto inviato agli uffici giudiziari dalla Provincia. Nel mirino degli inquirenti le autorizzazioni sismiche, in particolare l’art.93 e l’art.94 del testo unico dell’edilizia.

Art. 93 “Denuncia dei lavori e presentazione dei progetti di costruzioni in zone sismiche”.

L’articolo in esame recita:Nelle zone sismiche chiunque intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, è tenuto a darne preavviso scritto allo sportello unico, che provvede a trasmetterne copia al competente ufficio tecnico della regione, indicando il proprio domicilio, il nome e la residenza del progettista, del direttore dei lavori e dell’appaltatore”.

Allegati alla comunicazione devono esserci anche il progetto, con planimetria, e una relazione sulla fondazione.

Art.94 “Autorizzazione per l’inizio dei lavori”

L’articolo in esame recita: “Fermo restando l’obbligo del titolo abilitativo all’intervento edilizio, nelle località sismiche non si possono iniziare lavori senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione”.

Le verifiche degli inquirenti mirano a fare luce su due aspetti. La necessità o meno, per i lavori di pedonalizzazione via Cascione, delle autorizzazioni sismiche e, in tal caso, se siano o meno state richieste prima dell’avvio dei lavori, come previsto dalla legge. 

Un’indagine, quella su via Cascione, che ricalca quella sul parcheggio di Artallo, entrata nel vivo, con già alcuni indagati.

Furioso il Sindaco di Imperia Carlo Capacci: “L’esposto è stato fatto sul magrone (un calcestruzzo con quantitativi ridotti di cemento) di fondazione al cui interno è posizionata una rete elettro saldata che ha lo scopo di evitare fessurazioni del calcestruzzo. Stavo pensando di chiamare i miei ex docenti del Politecnico di Torino per chiedere loro di riscrivere i libri di Scienza delle Costruzioni. Non può passare la teoria che se c’è del ferro si tratta automaticamente di cemento armato. Sono certo che dopo le dovute verifiche si chiarirà tutto”.

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