Imperia. Questa sera, alle ore 21, presso la sala conferenze della biblioteca civica Lagorio si terrà un’assemblea pubblica “Notizie dal Fronte”, organizzata da La Talpa e l’Orologio.
“Ormai un dibattito cittadino sulle lotte in provincia e sulla loro repressione è diventato non solo doveroso, ma necessario. Decine di avvisi di garanzia, dalla contestazione a Matteo Salvini, passando per banca d’Italia, fino al tema vivissimo delle lotte dei migranti al confine; oltre sessanta fogli di via notificati dalla questura; avvisi orali di pericolosità.
La militarizzazione dei territori si può, oltre che praticare, riprodurre infinite volte. Nulla è più tollerato e tollerabile, sopratutto se si tratta di dissenso nei confronti del potere e a maggiore ragione se si interseca con la questione del fenomeno migratorio.
Così che basta partire con un centinaio di biciclette per trovarsi schierato davanti direttamente il ministero con decine di mezzi, un’infinità di uomini, organismi mostruosi su cui il potere cade goccia a goccia e si inasprisce da Alfano fino a funzionari militanti, passando poi per questori militari; come accaduto alla biciclettata solidale che è stata bloccata ore al confine di Fanghetto dalle forze dell’ordine e per la quale la questura ha emesso oltre venti multe per blocco stradale per un importo variabile da 2500 a 10000 euro cadauna.
Ci chiediamo se esista ancora il diritto al dissenso? Fino a che punto si possa esprimere la propria contrarietà? Se l’Italia non stia in piccolo prendendo la strada di paesi non troppo lontani in cui esistono black list e la persecuzioni degli oppositori è all’ordine del giorno? Ce lo chiediamo mentre le notizie sul piano nazionale non sono tra le più confortanti, mentre operai vengono uccisi a picchetti di protesta e le autorità riducono il tutto a banale incidente, mentre i migranti vengono deportati e trattati come pacchi postali, mentre chi contesta Renzi viene manganellato senza pietà, mentre il governo sta provando a stravolgere la costituzione nata dalla resistenza.
Ce lo chiediamo mentre tutto subisce pressioni e forme di controllo da parte di funzionari né eletti, né conosciuti alla città: la nostra vita, la movida e di conseguenza lo sviluppo turistico di un territorio, la lotta politica. Vorremo chiedercelo con tutti, con la cittadinanza, in modo largo e aperto, perché il futuro è una responsabilità che ci coinvolge tutti assieme”.