Imperia. Un fuori programma con alcuni aneddoti inediti sull’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini ha avuto luogo questa mattina alla società operaia di mutuo soccorso a Porto Maurizio. Oratore d’eccezione l’ex sindaco di Ospedaletti Eraldo Crespi che ha raccontato, in occasione dell’ultima giornata delle giornate “Pertiniane” organizzate in occasione dei 120 anni dalla sua nascita, il suo rapporto con uno dei presidenti della Repubblica Italiana più amati della storia.
“Sono stato fortunato- ha raccontato Crespi – perché ho vinto le elezioni il 7 giugno del 1970 e le ho vinte perché ho fatto il mio primo discorso insieme a Sandro Pertini. Mi disse:”bravo, se tu vinci domenica prossima faccio la visita ufficiale al tuo comune. Lui era presidente della Camera, facevamo insieme la campagna elettorale, lui per le elezioni politiche, io per il comune. Ero un giovane amministratore, era la mia prima esperienza, non dovevo diventare sindaco, mi ero presentato per fare il consigliere comunale poi i miei colleghi mi hanno eletto sindaco perché avevo preso più voti degli altri, succede così, purtroppo, in politica. Pertini fu di parola, dopo una settimana mi telefona la sua segretaria e mi dice preparati che domenica viene Pertini a Ospedaletti. Naturalmente a quei tempi non si eleggeva il sindaco, si eleggeva i consiglieri comunali e il sindaco veniva eletto dal consiglio e il sindaco andava a giurare dal Prefetto. Noi siamo stati tutti presi di sorpresa e abbiamo dovuto correre per fare prima la nomina e andare di corsa dal Prefetto per il giuramento.
Il Prefetto si chiese “ma chi è questo qua che si scomoda Pertini? Il Questore era preoccupato, il maresciallo dei Carabinieri è venuto a parlare con me, io non lo conoscevo. Pertini è stato bravissimo perché ha aiutato la mia amministrazione dal primo all’ultimo giorno. Quando poteva ci dava dei consigli e ci ha fatto avere dei buoni finanziamenti. Ricordatevi che si amministra bene se uno ha delle idee, se le idee le trasforma in progetti e se è capace a ottenere dei finanziamenti su dei progetti poi tutto diventa più facile perché cominciano le soddisfazioni della politica. Io purtroppo fino a quel giorno ero il segretario amministrativo della sezione di Ospedaletti del partito socialista perciò incassavo le tessere e pagavo l’affitto, perché poi si riduceva a quello. Con Pertini poi abbiamo fatto conoscenza, è logico, perché quando c’è insoddisfazione da entrambi le parti, vi ricorderete che a quei tempi si andava a votare un anno sì e l’altro anche, c’erano crisi in continuazione e abbiamo condiviso tutte le campagne elettorali dal 70 in poi. Pertini veniva a casa mia a prendere il thé prima dei comizi perché lui non mangiava prima di parlare la sera. Perciò andavamo a Dolceacqua, a Isolabona, a Baiardo, a Ceriana e poi chiudevamo a Ospedaletti durante e si fermava a casa mia per riposarsi a bere il thé, lui era appassionato di oggetti di rame e ne voleva qualcheduno che mia moglie non gli ha dato.
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“Era un uomo istintivo. In uno dei tanti comizi in piazza 4 novembre, un capotreno della linea Genova-Ventimglia di nome Mario, che era un compagno socialista, siccome non poteva presenziare perché in servizio, mi chiese di avvertire Pertini che sarebbe passato da Ospedaletti e che avrebbe trovato modo di salutarci. Io mi sono dimenticato di dirlo a Sandro e mentre parlava e lui spiegava le battaglie su Andreotti, si avvicinò il treno piano piano la piazza Mario ha fatto fischiare tre volte e Pertini convinto che fossero dei disturbatori gridò:”fascista!”. Ho tanti bei ricordi con lui, spesso gli facevo da autista con la mia macchina, la benzina non me la rimborsava”.
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