Diano Marina. Si preannuncia un consiglio comunale bollente quello che dovrebbe essere convocato entro la metà di ottobre dal presidente del parlamentino della città degli aranci, Ennio Pelazza. Una seduta in cui l’amministrazione Chiappori porterà all’ordine del giorno il riconoscimento del debito fuori bilancio di circa 65 mila euro, riconosciuto alla Gestioni Municipali S.p.A. da parte della giunta comunale targata Angelo Basso poco prima delle elezioni comunali del 2011. Una pratica spinosa su cui la Corte dei Conti ha espresso forti perplessità affermando che tale pratica è stata approvata “in difformità all’attribuzione di competenze prevista dalla legge” trasmettendo poi gli atti alla Procura regionale “ritenendo presente negli accertamenti ipotesi di danno erariale”.
Un debito, il cui riconoscimento a distanza di alcuni anni, sarebbe dovuto avvenire, in base alla prassi amministrativa, attraverso una determina dirigenziale e non attraverso un indirizzo politico avallato poi dai tecnici. La scelta dell’allora amministrazione Basso sarebbe avvenuta in base all’affidamento, anche questo meritevole di approfondimento, degli interventi di manutenzione del palazzetto dello sport comunale alla G.M. S.p.A. Il riconoscimento del credito ha permesso alla partecipata del comune di chiudere il bilancio in attivo, anche se di poche migliaia di euro, evitando di fatto la chiusura della stessa cosa che sarebbe dovuta avvenire in base alla normativa vigente dell’epoca.
Un “rebus” amministrativo che sfocerà con ogni probabilità in un contenzioso tra la G.M. S.p.A. e il Comune di Diano Marina visto che i consiglieri di maggioranza non sembrano essere disposti ad assumersi la responsabilità di un atto amministrativo oggetto di indagine per di più commesso dai passati amministratori.
Infatti, il riconoscimento di 65 mila euro deliberato dalla giunta Basso sarebbe stato concesso a fronte di una convenzione mai perfezionata e inoltre nel “conto” presentato dagli amministratori dell’epoca della partecipata del comune per la gestione del palazzetto dello sport vi erano anche le spese telefoniche, voce non presente all’interno della convenzione stessa.
A seguito della quasi certa bocciatura da parte della maggioranza consiliare della pratica, l’amministratore unico della G.M. S.p.A. Domenico Surace, per evitare lui stesso una possibile imputazione da parte dei magistrati contabili, citerà in giudizio l’Ente per farsi riconoscere il dovuto che poi a sua volta potrebbe rivalersi sui responsabili degli atti, la giunta Basso.