Studenti in piazza anche a Imperia questa mattina per protestare con la “Buona Scuola”, la riforma del settore istruzione promossa dal Governo Renzi.
Una cinquantina i manifestanti, con presidi in piazza San Giovanni e successivamente in piazza Bianchi a Oneglia. Sul posto presenti anche gli agenti della Digos per garantire l’ordine pubblico.
La manifestazione, con cori e striscioni, si è svolta nella massima tranquillità, senza alcun disordine.
“Siamo in piazza perché siamo contro la ‘Buona Scuola’ – hanno raccontato gli studenti a ImperiaPost – La ‘Buona Scuola’ è una riforma che pian piano sta venendo approvata da Renzi. Le nuove clausole approvate si stanno mettendo in modo adesso. In particolare c’è un aspetto della riforma che ha sconvolto i ragazzi che quest’anno frequentano la quinta superiore e si apprestano ad affrontare l’esame di maturità. Mentre prima la seconda prova era inglese, adesso può essere una delle tre lingue, spagnolo, francese, inglese, oppure spagnolo, tedesco, inglese. Nella nostra scuola ci sono pochi professori di ruolo, che hanno la cattedra fissa. Ci sono molti ragazzi che durante l’arco della loro esperienza al Liceo Amoretti hanno cambiato 6-7 professori di lingue. Come si fa ad affrontare la prova?
Contestiamo anche il potere del Preside. Il Preside avrà uno stipendio maggiore e avrà la possibilità di licenziare i professori. Chi ha la cattedra di ruolo non potrà essere licenziato, ma il fatto avere la cattedra non significa per forza essere ottimi professori. Ci sono insegnanti senza cattedra che sono preparatissimi, altri che ce l’hanno e non lo so. Questo non mi sembra giusto.
C’è poi la privatizzazione, ovvero il finanziamento delle scuole private. Verrebbero tolti fondi alle scuole pubbliche per destinarle alle private. Oggi non abbiamo la carta igienica, finiremo per non avere neanche i bagni se andiamo avanti di questo passo.
Io ho iniziato la prima superiore al Liceo Artistico quest’anno. Siamo ad ottobre e non abbiamo ancora i professori della materie teoriche. Abbiamo supplenti diversi che ci dicono ‘fate quello che volete’. Stiamo al telefono e non facciamo niente quando c’è supplenza.
A noi manca la professoressa di Scienze Umane, che dovrebbe essere la principale e non c’è ancora”.