24 Dicembre 2024 18:02

24 Dicembre 2024 18:02

IMPERIA. MORÌ A 19 ANNI TRAVOLTO DA UN’AUTO. PROCESSO RINVIATO PER LA TERZA VOLTA: ”CHE AMAREZZA, LA GIUSTIZIA ONORI LE VITTIME”/IL CASO

In breve: L’attuale udienza però avrebbe dovuto stabilire sanzioni e pene per quell’automobilista che ha ignorato le norme della civile convivenza e che anche questa volta non è in Aula

sabbatini

Un’amica della famiglia Sabatini ha scritto una lettera ai mezzi di informazione per testimoniare la delusione dei familiari del giovane Gabriele Sabatini, morto a 19 anni dopo essere stato travolto da un’auto mentre era bordo del suo motorino, per il terzo rinvio del processo che vede sul banco degli imputati Dimitru Marcelu Cojanu, l’uomo a bordo della Bmw che travolte Gabriele.

“Giovedì 6 ottobre alle 10 e mezza si sarebbe dovuto celebrare il processo a Dimitru Marcelu Cojanu, l’uomo che al volante del BMW nero ha spezzato la giovane vita di Gabriele Sabattini, nell’estate del suo esame di maturità, appena prima di iniziare l’Università. Un attimo: il suo motorino fermo all’incrocio, un’auto che vuole ostentare la sua velocità e Gabriele Sabbatini non c’è più. I suoi sogni si spengono sull’asfalto di corso Mazzini.

Alle 10.30 il giudice Raineri apre l’udienza di fronte al Sostituto Procuratore Marrali e agli avvocati delle parti nel Tribunale di Imperia. E’ la terza volta che i fascicoli che raccontano la storia di questo sfortunato ragazzo vengono aperti per adire un dibattito a tema penale e civile: l’Agenzia dell’assicurazione di quell’auto è rumena ed è in Amministrazione Controllata, perché è impelagata in problemi finanziari e questo è un ulteriore ostacolo alla definizione del caso.

L’attuale udienza però avrebbe dovuto stabilire sanzioni e pene per quell’automobilista che ha ignorato le norme della civile convivenza e che anche questa volta non è in Aula: questa volta è in Romania, perché ha subito un lutto. I suoi avvocati Agnese e Bellini hanno una procura speciale, che consente loro di rappresentarlo a pieno titolo ed infatti, dopo un rinvio di qualche ora, si comincia a parlar di pena, che pur essendo ben lontana dai massimi previsti dalla legge è ancora oggetto di discussioni, ridimensionamenti e riduzioni. Ed è un altro rinvio.

Mamma Simona è amareggiata, perché, come tante altre madri orfane di figli rubati da sfide sbruffone ed incoscienti, non vuole vendetta né rappresaglie, ma la consolazione di una Giustizia che onori le vittime. Non c’è spazio per compromessi o patteggiamenti spesso opportunistici e falsamente garantisti, ma chiede tutela e riconoscimento del dolore derivante da questa violazione. Il dibattito è aggiornato alla fine del mese e nel frattempo l’impegno è quello di mantenere viva la memoria di Gabriele con iniziative rivolte ai giovani, che si spera non incrocino mai la violenza di una macchina nera”.

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