“Piazza Calvi è un deserto”. Inizia così lo sfogo di Savino Checa, titolare della libreria “De Amicis”. Intervistato da ImperiaPost, Checa ha espresso tutto il suo malumore per la crisi di attività commerciali e di vitalità che negli ultimi anni ha interessato piazza Ulisse Calvi
“Non c’è passaggio di persone, ma neanche di vetture – prosegue Checa – Dopo una certa ora sembra di essere già a mezzanotte. Io sono qua da otto anni e otto anni fa le cose erano diverse. Innanzitutto c’erano più servizi, un macellaio, un edicola. Ora per comprare un giornale bisogna andare in piazza Bianchi o in via San Giovanni. Chi arriva da via Diano Calderina è costretto ad andare fin la. Io ho notato addirittura che d’estate i turisti mi chiedono dove possono trovare un Bancomat e devono andare sino in piazza Dante. La Chiesa (SS.Annunziata, Padri Minimi, ndr) sta per essere chiusa perché non ci saranno più le messe nelle ore ufficiali. Per non parlare poi della sala scommesse. L’esplosione ha dato il colpo di grazia a questa piazza, insieme alla chiusura delle scuole (trasferiti il Liceo Classico e l’ITT, ndr)”.
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