“Le responsabilità morali della morte dell’extracomunitaria presso il confine italo-francese di Ventimiglia sono da attribuirsi a una cattiva gestione della politica dell’immigrazione voluta dalla Ue e dal Governo Renzi come altrettanto le morti,le violenze, gli stupri perpetrati dai migranti e ‘presunti profughi’ nei confronti dei cittadini italiani”. Lo scrive la segreteria regionale di Alternativa Tricolore Liguria in merito alla tragica morte della migrante eritrea di 17 anni travolta da un Tir sull’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia mentre stava tentanto di raggiungere la Francia a piedi.
“Una cattiva gestione – prosegue Alternativa Tricolore – con Cei sovraffollati, malfunzionanti, centri di accoglienza allestiti frettolosamente e con gravi carenze igienico-sanitarie, ma soprattutto un’assenza di controllo da parte delle Forze dell’Ordine, purtroppo ancora carenti per fronteggiare l’invasione, impossibilitati a garantire il mantenimento dell’ordine pubblico, per la quale numerosi migranti in assoluta libertà fanno vagabondaggio nelle piazze e nelle strade delle città ospitanti, altri vengono arruolati dalla malavita locale per delinquere e, nel caso di Ventimiglia, i più disperati alla ricerca di metodi illegali per attraversare il confine di Stato“.
“Alternativa Tricolore respinge con estrema fermezza l’attuale politica sull’immigrazione ormai fallimentare grazie alla quale la Ue e i governi nazionali vogliono trasformare l’Italia e l’Europa in un grande meticciato etnico e culturale, una politica immigratoria di facciata a scopo umanitario ma che, in realtà, è un grosso business economico per cooperative pubbliche e private, associazioni di sinistra, onlus e per strutture di proprietà del clero, ribadiamo la necessità di uno ‘strappo politico’ dalle direttive della Ue, il blocco dei flussi migratori, il pattugliamento dei nostri confini sul territorio e sul mare, il rimpatrio di tutti i clandestini e di coloro responsabili di atti criminali sul suolo nazionale. D’altro canto abbiamo il massimo rispetto per coloro che forzatamente grazie alla ‘nuova tratta’ sono presenti nelle nostre città e per coloro, come nel caso della giovane di Ventimiglia, perdono accidentalmente la vita alla ricerca di un futuro migliore”.