Si è aperto questa mattina in Tribunale a Imperia il processo che vede imputata Adriana Fausto, la vigilessa del Comando di Polizia Municipale di Imperia accusata di truffa ai danni dello Stato per aver disputato due gare di atletica mentre era in malattia.
Il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo ha sentito il suo unico testimone, il Comandante della Polizia Municipale di Imperia Aldo Bergaminelli che, davanti al giudice monocratico Domenico Varalli , ha ricostruito le indagini che hanno portato alla denuncia per truffa della Fausto.
LA SEGNALAZIONE ANONIMA E L’AVVIO DELL’INCHIESTA
“L’indagine è partita a seguito di una segnalazione anonima pervenuta al Comando di Polizia Municipale, in particolare di periodici allenamenti e di una gara il 21 giugno 2015 a Sanremo, durante il servizio lavorativo. Verificai se la Fausto fosse o meno in servizio. Ricordo che dai miei controlli emerse che era in effetti al lavoro, ma che la gara era stata disputata quando la Fausto era libera dal servizio, a turno terminato.
A seguito della segnalazione decisi di avviare ulteriori indagini, verificando, consultando il sito della Fida, che la Fausto aveva partecipato a due gare di atletica, il 5 agosto 2014 e il 29 luglio del 2015, mentre era in malattia. In particolare gare di salto in lungo disputate a Boissano, in provincia di Savona. La Fausto aveva partecipato alle gare come tesserata della Maurina Olio Carli Imperia”.
I CERTIFICATI MEDICI E L’ASPETTATIVA
“I certificati medici presentati dalla Fausto erano due. Il primo, dal 2 al 6 agosto 2014, per una forte lombalgia, il secondo, dall’1 al 31 luglio 2015, per problemi al ginocchio. Ricordo che successivamente al secondo periodo di malattia, il 1° agosto la Fausto iniziò un periodo di aspettativa ordinaria sempre per motivi legati ai problemi di salute”.
I PROCEDIMENTI DISCIPLINARI
“In questi casi la sanzione prevista è il licenziamento. Attualmente sono in piedi due provvedimenti disciplinari. Il primo, per aver gareggiato durante il periodo di malattia, è sospeso in attesa dell’esito di questo processo, il secondo, per l’infrazione del rapporto fiduciario con il datore di lavoro, ha portato a una sospensione dal lavoro per sei mesi a partire dal 1° giugno. Durante i periodi di malattia, per quanto di mia conoscenza, la Fausto ha percepito l’indennità prevista dal contratto”.
LA DIFESA
L’avvocato Trevia ha chiesto al Comandante Bergaminelli se avesse mai sentito parlare di depressione e attacchi di panico in relazione alle condizioni di salute di Adriana Fausto.
“No – ha risposto Bergaminelli – Ricordo però che non volle andare al Poligono perché non se la sentiva di guidare da sola. In un’altra occasione ricordo di aver trovato la Fausto in lacrime vicino al mio ufficio. Scoprii in un secondo momento che il momento di sconforto era dovuto ad alcuni commenti negli spogliatoi del Comando di Polizia Municipale legali alla assenze periodiche della Fausto, tutte di venerdì se non ricordo male”.
L’avvocato Trevia ha chiesto al Comandante Bergaminelli se le uniche informazioni in suo possesso sulle gare della Fausto fossero tratte dal sito della Fida e se avesse altre prove a suffragio della proprio tesi accusatoria.
“Telefonai anche al presidente della Maurina per sapere delle gare e degli allenamenti della Fausto, ma lui non seppe darmi alcuna risposta. Mi confermò però che il sito della Fida forniva informazioni ufficiali in merito alle gare. Provai anche a contattare l’organizzatore dei meeting di atletica di Boissano per sapere se la Fausto fosse o meno presente, ma non non ottenni mai alcuna risposta”.
Terminata la deposizione del Comandante Bergaminelli, il giudice Varalli ha rinviato il processo al prossimo 6 febbraio, quando verranno sentiti i testimoni della difesa (quattro in tutto, due medici e due ordinari) e si terrà l’esame dell’imputato.