“Sono furibonda! Oggi un giornalista mi ha fatto credere, che mia madre fosse stata ritrovata in un convento, poi ho letto l’articolo e….nulla! Sarei la più felice del mondo a saperla in un convento…..ma fornitemi le prove!”. È questo il commento apparso questa mattina sul profilo facebook di Lara Della Corte, figlia di Maria Comessatti, 61 anni, scomparsa da Laigueglia il 21 febbraio del 2014. La giovane leggendo la locandina del quotidiano genovese “Il Secolo XIX” sulla quale campeggia la scritta:”La Comessatti scomparsa ritrovata in un convento” ha creduto che la madre fosse stata ritrovata ma leggendo l’articolo poi si scopre che il Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro, che aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona, ha deciso di archiviare l’inchiesta in quanto:“Non ci sono elementi per non considerare che la donna si sia allontanata volontariamente da casa”.
Una doccia fredda per Lara e la sorella Nada che da quel giorno di febbraio non hanno mai smesso di cercare la madre la cui auto, una seat Marbella di colore verde, era stata ritrovata in un parcheggio di un supermercato di San Bartolomeo al Mare. Dopo un mese dalla scomparsa, una parente della donna ricevette un sms da parte del gestore telefonico della Comessatti che informava che il telefonino della stessa era tornato raggiungibile. Nonostante i numerosi tentativi di contattare la donna alle chiamate non rispose mai nessuno. Un elemento che avrebbe avvalorato l’ipotesi dell’allontanamento volontario secondo gli inquirenti. Interrogato anche l’uomo con il quale la Comessatti avrebbe avuto una relazione ma quest’ultimo non avrebbe fornito elementi utili per il suo ritrovamento. Che la Procura sappia dov’è la Comessatti e non sia intenzionata a comunicarlo alle figlie? Oppure si tratta solo di una supposizione giornalistica e una locandina un po’ troppo azzardata?
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