Il Tar Liguria ha respinto il ricorso presentato da Lucio Quaglio, rappresentante legale della società Diana Srl, titolare del Camping Oasi Park. Nel dettaglio, Quaglio chiedeva l’annullamento dell’ordinanza contingibile ed urgente con la quale il Comune di Diano Marina intimò “l’immediata cessazione dell’attività di campeggio o qualsivoglia attività ricettiva all’aria aperta in compendio immobiliare”. Un’ordinanza, emessa per via delle “precarie condizioni igienico-sanitarie”, cui fecero seguito lo sgombero e il sequestro della struttura ricettiva ad opera della Polizia Municipale, venerdì 15 settembre, tra l’incredulità dei turisti, allontanati senza preavviso.
Nel dettaglio, nella sentenza emessa dal Tar si legge che “la domanda cautelare non appare assistita dai necessari presupposti, sia per assenza di fumus boni juris, sia in relazione ad un concreto e legittimo pregiudizio”.
All’origine del diniego, si legge nel dispositivo, il fatto che “anche nell’ipotesi in cui si reputasse consentita l’attività di rimessaggio (sebbene ciò sia da porre seriamente in dubbio a fronte degli atti ostativi adottati dal Comune sul punto), i motivi posti a fondamento dell’atto impugnato riguardano i rischi (evidenti) anche igienico sanitari derivanti dall’accertato svolgimento in loco di una diversa ed inammissibile attività di campeggio (resa evidente dalla documentazione di cui all’istruttoria svolta dalla p.a.”.