Si è tenuta questo pomeriggio a Imperia, in piazza San Giovanni, un’assemblea pubblica organizzata dall’associazione Rete degli Studenti Medi. Tra i presenti, una ventina circa, appartenenti a varie scuole, tra cui Liceo Classico, Liceo Scientifico e Liceo Artistico, anche uno dei referenti nazionali dell’associazione, Marco Blandini.
“Oggi i ragazzi hanno deciso di fare un’assemblea pubblica per parlare e confrontarsi su quella che è la legge 107, la ex Buona scuola ormai – ha raccontato a ImperiaPost Blandini – Stanno parlando di alternanza scuola-lavoro, perché pensiamo che per come sono organizzati i percorsi di alternanza scuola-lavoro al momento, nella maggior parte dei casi, non siano percorsi veramente formativi per gli studenti. Stiamo aspettando come associazione studentesca la carta dei diritti degli studenti e delle studentesse in alternanza che deve andare a sancire diritti e tutele. Si sono toccati anche altri temi, come ad esempio l’edilizia scolastica. Al momento la situazione è preoccupante in tutta Italia. Soprattutto al Sud e nelle isole la condizione delle strutture scolastiche è invivibile. E’ quindi negato il diritto allo studio”.
Buona Scuola di Renzi? Noi continuiamo a contestare che all’interno della legge non ci sia stata un’attenzione verso una legge nazionale per il diritto allo studio, che ancora manca in Italia e che non quindi, non essendoci, non garantisce tutta una serie di servizi per gli studenti. Ad esempio, la gratuità dei trasporti, dei libri di testo. Viene negata quindi sostanzialmente la possibilità di accesso all’istruzione, soprattutto per le fasce più deboli, con studenti che arrivano dalle periferie sociali e che vivono in una condizione economica che alle volte non gli permette di continuare il proprio percorso di studi, sfociando poi in quello che è l’abbandono scolastico che raggiunge picchi altissimi in Italia.
Continuiamo a dire che all’interno della legge non è stato fatto un investimento reale sul cambiamento della didattica che al momento è ancora quella di 50 anni fa, con lezioni frontali. Noi vorremmo che fosse adottata una didattica circolare, nella quale lo studente non solo il ricettore, ma è anche fautore. Un modello simile a quelli del nord Europa.