24 Dicembre 2024 04:15

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IMPERIA. AVVISI PERICOLOSITA’ SOCIALE. LETTERA APERTA DI UN’INSEGNANTE AL QUESTORE. FOSSATI: “LEGGI VANNO RISPETTATE, E’ L’ABC DELLO STATO. L’ALTERNATIVA E’ IL CAOS”

In breve: Giuseppe Fossati, capogruppo di Imperia Riparte in consiglio comunale, ha preso posizione in merito alla lettera di un'insegnante, pubblicata dal nostro giornale e rivolta al Questore di Imperia in merito ai tre avvisi di pericolosità sociale...

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Giuseppe Fossati, capogruppo di Imperia Riparte in consiglio comunale, ha preso posizione in merito alla lettera di un’insegnante, pubblicata dal nostro giornale e rivolta al Questore di Imperia, Leopoldo Laricchia, in merito ai tre avvisi di pericolosità sociale notificati negli ultimi mesi a tre attivisti, Francesco Scopelliti, Noto Florio e Valerio Romano.

“Non sempre giustizia e legalità coincidono? Certamente, a volte, soggettivamente possiamo pensarlo e, spesso, lo penso anch’io – scrive Fossati – La differenza tra chi è potenzialmente pericoloso socialmente (ossia pericoloso per la società civile reale, non per gli abitanti dell’iperuranio) e chi non le è, peraltro, deriva da come si pone di fronte ad una legge ritenuta ‘ingiusta’. Per me, ad esempio, non è giustizia che un immigrato clandestino aggredisca una giovane mamma per rapinarla del cellulare e, dopo essere stato arrestato, venga immediatamente scarcerato (come avvenuto nei giorni scorsi) o che in Italia chi, di qualsivoglia nazionalità, commette gravi reati, spesso possa evitare il carcere.

Tuttavia è la legge e non vado a tirare uova (reali o figurate) ai magistrati, ma li difendo dalle eventuali critiche e do atto loro di aver fatto il loro dovere applicando una legge, sebbene per me (e forse, intimamente, anche per qualcuno di loro) ‘ingiusta’. Chi decide dove risiede la giustizia di una azione e chi decide quando una legge ritenuta ‘ingiusta’ possa essere violata o disapplicata?  La legge ‘naturale’ (ammesso che esista), la legge religiosa, un ragazzo dei centri sociali, un portuale, un insegnante di filosofia o un avvocato consigliere comunale che qualcuno magari definirebbe ‘fascista’?  Tutti possiamo dissentire e svolgere azioni politiche democratiche per far cambiare leggi che riteniamo ‘ingiuste’, anzi è ‘giusto’ che si faccia: candidiamoci o votiamo persone che cambino le regole che non riteniamo ‘giuste’, ma sino a che quelle regole saranno legge, tutti dobbiamo rispettarle.  È l’ABC del dello Stato di Diritto. L’alternativa è il caos, dove ciascuno fa quello che ritiene ‘giusto’, secondo la sua personalissima visione della legge naturale, della legge religiosa, oppure secondo le opinioni di un ragazzo dei centri sociali, un portuale, un insegnante di filosofia o, magari, un avvocato consigliere comunale che qualcuno definirebbe ‘fascista’”.

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