Imperia. Sono nove le persone iscritte nel registro degli indagati a vario titolo nell’ambito dell’inchiesta sulle liste d’attesa “pilotate” sfociata nel blitz di questa mattina degli uomini della Sezione Tutela Finanza Pubblica del Nucleo Polizia Tributaria di Imperia. Si tratta di alcuni medici e di dipendenti dell’Asl 1 Imperiese oltre a due soggetti “esterni”.
Nel dettaglio sono indagati a vario titolo di falso, truffa ai danni dello Stato, peculato e abuso d’ufficio: Paolo Oggero (medico Asl), Giovanni Bestagno (dipendente Asl, C.U.P.), Giovanni Bruno (dipendente Asl, dipartimento staff e pianificazione), Massimiliana Terzi (rappresentante legale del centro Hesperia convenzionato con l’Asl 1), Gianluca Panunzio (medico ortopedico del Nuovo Centro Diagnostico Andorese), Gabriela Viorica Ristea (Manager del Nuovo Centro Diagnostico Andorese, moglie di Panunzio), Aurora De Iulis (amica del dott. Oggero) ed Ettore Zacché (titolare dell’omonimo studio radiologico). Oggero e De Iulis sono indagati con l’ipotesi di reato di peculato.
Nella mattinata odierna gli uomini delle fiamme gialle, su disposizione del Procuratore Grazia Pradella e del Sostituto Marco Zocco hanno perquisito 32 persone presso i loro uffici e le loro abitazioni in cerca di elementi utili all’inchiesta sul personale della Struttura Governo Clinico e Monitoraggio Attività Assistenziali dell’ASL1, su alcuni operatori sanitari e centri privati convenzionati per le prestazioni sanitarie.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato creato, in accordo con personale della ASL 1, un vero e proprio C.U.P. (centro unico di prenotazione) parallelo a quello ufficiale, al fine di ottenere prenotazioni, cancellazioni e prenotazioni di prestazioni già eseguite a privati pazienti che, ovviamente, non avrebbero potuto ottenere osservando le normali procedure di prenotazione (a danno dei pazienti che trovano il posto già occupato e si vedono allungare le liste di attesa).
Nel corso delle indagini è emerso, per di più, un intollerabile episodio: mentre numerosi pazienti erano in attesa al pronto soccorso di un ospedale della zona, il medico responsabile dell’urgenza si premurava di far effettuare un esame radiologico ed esami del sangue alla gattina della sua amica, ovviamente tutto a danno del servizio sanitario e dei pazienti. Le ipotesi di reato su cui si sta indagando, sulla base delle direttive della Procura, riguardano anche fattispecie di corruzione.