“Marcianò Vincenzo cl. 1977 parlava di ammazzarmi mentre era intercettato (2010-2011) e recepiva l’invito di lasciar passare un paio d’anni prima di farmi fare quella fine… In aula, nel Tribunale di Imperia, dalla gabbia, giovedì scorso non solo è tornato a minacciarmi chiaramente, ma con tale azione eclatante ha potuto rendere noto chi sia il “bersaglio” ai suoi cumpari a piede libero (e tra i suoi cumpari a piede libero ci sono in prima fila i PIROMALLI)”. Sono queste le parole scritte dal presidente della Casa della Legalità Christian Abbondanza, da anni in prima linea contro la criminalità organizzata come la Mafia e la ‘Ndrangheta. Abbondanza denuncia non solo le minacce che Vincenzo Marcianò gli avrebbe rinnovato durante l’udienza di giovedì scorso ma anche l’indifferenza delle istituzioni.
“Come quando vennero fuori le intercettazioni, – prosegue Abbondanza – pare che il tutto sia solo, esclusivamente, una mia questione personale. Dalle Prefetture nessun provvedimento ed io continuo a girare da solo… Non mi fermo. Non posso e non voglio fermarmi. Non mi faccio intimidire o frenare dalle minacce”.
“MARCIANO’ Vincenzo, da dentro la gabbia, – racconta Abbondanza in un articolo pubblicato sul sito della casa della legalità – inizia ad indicarmi con il dito indice ed afferma con voce decisa ed alta: “Tu ridi perché io sono qui dentro e tu sei là fuori. Ma se fossi fuori, non rideresti più”. Io lo guardo e non rispondo, continuo ad avere un’assoluta tranquillità.
Se la minaccia del MARCIANO’ figlio del boss Giuseppe è stata ben udita dai loro parenti e cumpari a piede libero, si alza l’avv. BOSIO che afferma: chiedo l’intervento dei Carabinieri, segnalerò la vicenda al Pm ed alla Corte, non è tollerabile che dal pubblico si provochi gli imputati! Ovviamente non rispondo in alcun modo, sorrido e non casco nella loro provocazione.
Poco dopo gli agenti dell’Arma dei Carabinieri mi chiedono se intendo presentare denuncia per le minacce proferite nei miei confronti dal MARCIANO’ Vincenzo. Rispondo che sì, certamente intendo presentarla. Ci si sposta quindi negli uffici della PG e procedo a sporgere querela e verbalizzare i fatti, indicando i testimoni presenti accanto a me e ricordando che proprio il MARCIANO’ Vincenzo, in dialoghi intercettati durante l’inchiesta “LA SVOLTA”, parlava di volermi ammazzare e che finire ammazzato sarebbe stata la mia fine. Firmata la denuncia scendo di nuovo in aula per seguire il dibattimento.
Ad oggi non è stata disposta alcuna scorta per il Presidente della Casa della Legalità. Il silenzio delle Istituzioni è assoluto, così come quasi assoluto è il silenzio dei media su queste nuove minacce esplicite. Le Istituzioni (a parte la Procura) tacciono, immobili… ed anche se resteranno immobili noi andremo avanti. Non ci si piega alle intimidazioni ed alle minacce, MAI”!
Decine i commenti al post su facebook del presidente della Casa della Legalità i quali parlano in gran parte della necessità di adottare un dispositivo di protezione, una scorta, nei confronti di Abbondanza. La solidarietà della redazione di ImperiaPost è scontata ma ci vuole un qualcosa di più. Il pensiero corre veloce indietro di 12 anni, al 19 marzo del 2002, quando venne ucciso un uomo di Stato, considerato da qualcuno (che tutt’oggi gode della scorta,ndr) un “rompicoglioni”, e che temeva per la sua incolumità. Si intervenga al più presto dunque, lo si faccia subito.