Si è aperto con un colpo di scena questa mattina in Tribunale il processo per la morte del sub Gianni Previato, avvenuta il 29 maggio del 2013 all’interno del porto turistico di Imperia a seguito di un tragico incidente a bordo di un gommone.
All’unico imputato, Massimiliano Tortorella, si è aggiunto Marco Cuppari. Entrambi sono accusati di omicidio colposo in qualità di amministratori della Marittima Sub Service, società per la quale prestava appunto servizio Previato al momento del dramma.
La posizione di Cuppari, era da stralciare per il Pm Roberto Cavallone (in quanto Cuppari non amministratore, ma dipendente della Marittima Sub Service) che, infatti, aveva chiesto l’archiviazione (contestualmente aveva chiesto invece il rinvio a giudizio per Tortorella). Una richiesta che però non ha ottenuto il benestare del Gip che, al contrario, ha disposto nuove indagini al termine delle quali Cuppari è stato rinviato a giudizio e, successivamente, in sede di udienza preliminare, a processo.
Questa mattina i due procedimenti sono stati unificati e il processo, unico, ha preso il via nonostante le eccezioni presentate dal legale di Cuppari, Alberto Pezzini.
Davanti al giudice monocratico Anna Bonsignorio, l’avvocato Alberto Pezzini ha chiesto di poter citare a giudizio la Assicurazioni Generali con la quale la “Marittima Sub Service” aveva stipulato una polizza per eventuali incidenti sul lavoro.
Il legale ha sostenuto in udienza che la polizza coprisse anche il danno cagionato allo stesso Previati che era alla guida del mezzo quando è avvenuto l’incidente. Il giudice Bonsignorio, invece, respingendo l’istanza, ha sostenuto che la polizza in questione copriva soltanto i danni cagionati a terzi e non al conducente del natante.
L’avvocato Pezzini ha inoltre evidenziato in aula una violazione del diritto di difesa. Il motivo? Il capo di imputazione del suo assistito, Marco Cuppari, sarebbe cambiato in corso d’opera. “In udienza preliminare il capo di imputazione comprendeva anche l’art.41 sul concorso di cause. Questa mattina in aula, con l’unificazione dei due procedimenti se se sono perse le tracce. Per questo motivo, ho presentato anche richiesta di termine a difesa”.
L’udienza è stata così rinviata per l’audizione dei testimoni di accusa, difesa e della parte civile, la madre del giovane, presente oggi in aula.