Nel corso del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato relativo al porto turistico di Imperia, dopo Beatrice Cozzi Parodi ha deposto il padre dell’imprenditrice, Piergiorgio Parodi.
“Ci fu un incontro a metà giugno 2005 negli uffici della ditta Carli. Erano presenti Gianfranco Carli, Pietro Isnardi, Domenico Gandolfo, Francesco Bellavista Caltagirone. Siccome tra i presenti ero l’unico ad avere esperienze nel campo dell’edilizia, quando venne il momento di trattare il contratto di permuta, tutti guardarono me. Io, senza aver parlato con nessuno, considerando che in base alla mia esperienza la percentuale delle permute era pari a 75-25, cercai di alzare un po’ la percentuale da destinare alla Porto di Imperia e proposi un 30%. Nessuno ebbe niente da dire. Io ero lì presente perché avevo comprato da Bianchi una partecipazione dell’Imperia Sviluppo. Più volte, inoltre, avevo preso parte a riunioni in rappresentanza di mio genero Gianni Cozzi“.
“Del porto turistico non ebbi mai più notizia, se non dai giornali. Nessuno mi ha mai più chiesto niente, anche perché non avevo le competenze specifiche. Non seguii l’operazione neanche dall’esterno. Andai sul porto solo dopo alcuni anni, prima in occasione dell’inaugurazione del molo lungo e successivamente per visionare l’acqua nell’autorimessa interrata. Trovai un porto e una struttura magnifica. Non credo si possa contestare per 20-30 piastrelle fuori posto. Sarei stato contento di poterlo realizzare io un un porto così“.