Ogni anno, durante il periodo di apertura della caccia, gli spari si fanno sempre più vicini ai centri abitati della frazione di Poggi e ciò desta non poche preoccupazioni tra i residenti della zona. È questo il motivo dell’esposto presentato dagli abitanti di Poggi e della Strada del Colle, i quali temono per la loro incolumità e si preoccupano anche per il rispetto dell’habitat naturale dei luoghi.
L’esposto è stato indirizzato alla Regione Liguria, alla Provincia e al Comune di Imperia da una sessantina di residenti della zona di Poggi. Tra di loro, Mariafranca Lepre, ex insegnante di lettere, scrittrice, molto attenta alle problematiche che riguardano il rispetto dell’ambiente e degli animali.
“Abbiamo presentato un esposto già anni fa al Comune di Imperia – racconta Mariafranca – ma niente si è mosso. Così abbiamo provveduto a presentarne un altro adesso, dato che ogni anno il pericolo si fa sempre più evidente. I cacciatori si avvicinano in modo preoccupante alle abitazioni. Una volta un cucciolo di cinghiale è stato abbattuto a 50 metri da una casa. Oltre al pericolo per noi e i nostri animali domestici, che non possiamo mai lasciare incustoditi, dobbiamo anche pensare al rispetto dell’ambiente“.
Si legge nell’esposto: “Chiediamo solo il rispetto delle norme vigenti che limitano il territorio di attività venatoria a 150mt dalle abitazioni, limite che non viene mai rispettato poiché il territorio riservato alla caccia si basa su una individuazione obsoleta. Avendo richiesto infatti copia della mappa relativa, ci siamo resi conto che risale ad anni e anni fa e che, di conseguenza, a meno di recenti aggiornamenti, la maggior parte delle attuali abitazioni non vi figura affatto.
Il periodo di apertura della caccia per noi significa ansia, timore per noi stessi, per la nostra salute, per la nostra quiete, per la salute e la quiete degli animali domestici ( gatti, cani, volatili) e non ( caprioli, falchi pellegrini, civette, gufi, tassi, poiane, taccole, pipistrelli, gazze, ghiandaie….) che vivono o transitano in loco. Abbiamo anche l’intenzione di chiedere che questa zona venga dichiarata area protetta in quanto habitat di una particolare specie di mantide religiosa di probabile origine endemica , a livello faunistico, di zone di chiazza mediterranea vergine ( salvatasi malgrado i ripetuti incendi) , per quanto riguarda la vegetazione, e di vene di roccia particolare utilizzata in epoca storica e preistorica per la costruzione dei muretti a secco e di parte delle abitazioni liguri , per ciò che concerne l’aspetto minerale.
E’ nostra intenzione coinvolgere inoltre l’opinione pubblica in questo momento in cui è particolarmente forte il sentimento di rispetto nei confronti della natura”.