23 Novembre 2024 14:48

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23 Novembre 2024 14:48

DIANO MARINA. TURISTA CADE DALLA BICICLETTA E FINISCE IN OSPEDALE. A PROCESSO IL SINDACO CHIAPPORI. L’ASSESSORE BASSO:”FANTASCIENZA” / IL CASO

In breve: Il procedimento penale è scaturito a seguito di una denuncia fatta da un pensionato di Pinerolo, in vacanza nella città degli aranci, conseguentemente a una caduta in bicicletta...

jacopo-virgilio

“Qui siamo oltre la fantascienza, siamo in un terreno inesplorato. Questo è un caso pilota, non ho trovato precedenti da nessuna parte, da domani tutti i sindaci saranno chiamati a rispondere in tribunale di fatti accidentali, perché hanno omesso di verificare la corretta fine dei lavori”. Vita dura per i politici nostrani e in particolare per il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori che il prossimo 27 gennaio dovrà comparire dinnanzi al Giudice di Pace di Imperia perché accusati di lesioni colpose. A commentare l’atto di citazione a giudizio è il suo braccio destro, l’assessore al bilancio, che di lavoro fa l’avvocato, Luigi Basso.

“Queste cose succedevano alla fine dell’Impero Romano quando stavano arrivando i Barbari. Il sindaco è il responsabile di tutto? Ma siamo impazziti? Questo è un attacco alla politica. Mi chiedo allora a cosa servano i collaudi? Che cosa ci stanno a fare gli uffici se poi il responsabile è sempre il primo cittadino? Si vuole fare un attacco alla politica che porta la voce dei cittadini all’interno delle istituzioni, senza di essa resterebbe solo la burocrazia. Dal punto di vista giuridico, la politica è da sempre esclusa da questo tipo di cose. Mi auguro che sia il frutto di una mancata comprensione del testo unico degli enti locali”.

Il procedimento penale è scaturito a seguito di una denuncia fatta da un pensionato di Pinerolo, in vacanza nella città degli aranci, conseguentemente a una caduta in bicicletta. Nello specifico la ruota anteriore della bici sarebbe rimasta incastrata in un tombino in via Jacopo Virgilio. Il tombino, secondo la Procura sarebbe stato posizionato (chissà quando, ndr) in modo errato incorrendo nella violazione dell’art. 14 del codice della strada.

“In qualità di sindaco – si legge nel capo di imputazione – responsabile della sicurezza per colpa consistita, imprudenza e imperizia ed inosservanza dell’art. 14 del codice della strada, in particolare per non aver aver eseguito i necessari controlli omettendo di vigilare sul corretto posizionamento di un tombino in via Virgilio, provocava la caduta a terra della bicicletta procurando alla vittima lesioni guaribili in 20 giorni”. 

L’articolo 40 del codice penale recita:“Rapporto di causalità. Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

“Mi domando – conclude Basso –  se è davvero il sindaco a dover controllare il posizionamento di ogni tombino, ogni buca, ogni cartello stradale? Forse si può fare ad Aquila d’Arroscia ma non nelle grandi città o anche piccole come Diano Marina. È una situazione paradossale, ci sono gli organi di indirizzo, che è la politica, e gli organi di gestione che partono dal segretario all’ultimo dipendente del Comune.  Se si fanno i lavori sulle strade qualcuno avrà rilasciato un certificato di collaudo. Chi ha firmato quell’atto? Chi ha dato il via libera per il pagamento? Così su due piedi mi vengono tre settori in mente: Municipale, Patrimonio e Lavori Pubblici”.

 

 

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