23 Novembre 2024 11:59

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23 Novembre 2024 11:59

L’AVVOCATO RISPONDE… POSSO TRASFORMARE IL MIO BALCONE IN UNA VERANDA? QUALE ITER DEVO SEGUIRE? /IL PARERE

In breve: Questa settimana la rubrica di consulenze legali si occuperà di un caso della realizzazione di una veranda. Grazie alla collaborazione dell’avvocato R. Tahiri, i lettori potranno formulare alcune domande di carattere generale sui problemi che si trovano a dover affrontare.

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Questa settimana la rubrica di consulenze legali si occuperà di un caso della realizzazione di una veranda. Grazie alla collaborazione dell’avvocato R. Tahiri, i lettori potranno formulare alcune domande di carattere generale sui problemi che si trovano a dover affrontare.

LA DOMANDA:

Buongiorno, abito in un condominio e vorrei chiudere il balcone del mio appartamento trasformandolo in una veranda. A chi devo chiedere il permesso? 

IL PARERE:

Il nostro lettore ci chiede a chi deve chiedere il permesso per trasformare il proprio balcone in una veranda, operazione che, come noto, consente di fruire di un maggior volume interno all’immobile.

In primis, trattandosi di un aumento di volumetria, sarà necessaria l’autorizzazione del Comune.

Attenzione però: nulla sposta se la veranda viene realizzata con opere facilmente rimovibili (pannelli componibili smontabili, ad esempio). Anche in quel caso, occorrerà il permesso di costruire, pena le sanzioni di Legge per abuso edilizio oltre alla rimozione dell’opera non autorizzata.

Inoltre, per avere il permesso dal Comune sarà necessaria la realizzazione di una variabile indipendente dalla nostra volontà di costruire una veranda: occorrerà infatti che l’aumento volumetrico richiesto rientri nei parametri concessi dalla strumentazione urbanistica locale.

Ottenuto il nulla osta del responsabile del procedimento nominato dal Comune, si potrà procedere con i lavori.

Ma non solo. Alla variabile autorizzazione del Comune se ne aggiunge un’altra: il nostro lettore abita in un condominio, pertanto sarà necessario valutare se la realizzazione di una veranda non alteri il decoro architettonico del palazzo.

Non sempre è facile comprendere quando la creazione della veranda altera e modifica il decoro architettonico del palazzo dal caso contrario. Nel caso di un progetto di veranda con stile o con colore difforme a quello della facciata dell’immobile appare evidente l’alterazione del decoro ma non sempre la questione è così nitida.

Nel dubbio, è sempre buona norma darne comunicazione all’amministratore il quale, a sua volta, deve informarne l’assemblea. Il codice civile (art. 1122) , difatti, stabilisce che «il condomino non può mai eseguire opere nel proprio appartamento che rechino danno alle parti comuni oppure determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio. In ogni caso, deve sempre darne prima informazione all’amministratore che ne riferisce all’assemblea».

Attenzione poi ai millesimi: la creazione di una veranda modifica il volume della proprietà, ovvero la ripartizione dei millesimi di proprietà dell’edificio con conseguenti aggravi di spesa. 

Questo, in estrema sintesi, è ciò che occorre domandarsi in caso si decida di costruire una veranda in un contesto condominiale. Il nostro lettore potrà quindi procedere con le accortezze e le cautele in narrativa.

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Mandate le vostre domande, ogni settimana saranno pubblicati i pareri dell’avvocato Tahiri.

Le domande dovranno essere inviate alla mail di redazione: redazione@imperiapost.it  con Oggetto:“Consulenza legale”.

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