2 Novembre 2024 19:15

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2 Novembre 2024 19:15

VINCE IL PREMIO SAN LEONARDO, MA SI SCAGLIA CONTRO IMPERIA: “QUI ERO DERISO DA TUTTI, LE GRANDI AZIENDE E LE FAMIGLIE CHE HANNO I SOLDI…”/IL CASO

In breve: Durissimo sfogo di Massimiliano Peirano in una lettera al Circolo Parasio, che gli ha appena conferito il premio San Leonardo: "Qui nessuno mi ha dato appoggio tecnico o economico. Quando ho partecipato alla gara di Busalla..."

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Nessuno credeva in lui a Imperia, ma, quando è stato notato da un ex professionista, durante una gara a Busalla, ha iniziato la scalata al successo. Massimiliano Peirano, pluricampione mondiale di Mountain Bike Over 40, oggi premiato dal Circolo Parasio con il premio San Leonardo città di Imperia, racconta che solo una volta uscito dalla provincia di Imperia è riuscito a trovare gli sponsor che gli servivano per crescere come atleta. Grazie all’appoggio tecnico ed economico è diventato un importante corridore all’estero, raggiungendo un successo tale da portarlo alla collaborazione con la società Mavic che organizza il Tour de France.

Lo sfogo di Massimiliano Periano è contenuto nella lettera inviata dall’atleta imperiese al Circolo Parasio per snocciolare il proprio curriculum sportivo

“Sono Massimiliano Peirano, nato il 10 febbraio del 1973 a Imperia. All’età di 18 anni correvo in moto da enduro poi un incidente ( mi sono rotto la mano operato da Mantero giù a Savona chirurgia della mano) mi ha fermato per un anno. Poi il rientro non fu dei migliori. La mano rotta non mi permetteva di guidare come una volta. Così passai alla bici da strada, ottenendo vari risultati, come campione regionale  e terzo agli italiani. Tutti dicevano che ero un buon corridore ma su strada non riuscivo a ottenere molte soddisfazioni personali, non mi divertivo così tanto.

In seguito feci una stagione buona nel ciclocross in Francia per un team di Cannes. Quando un mio grande amico e compagno di bici Siro Grosso morì, mi allontanai dalla bicicletta per alcuni anni. La passione era troppo forte e tornai 9 anni fa, prendendo la prima mountain bikeIniziai a fare le prime gare qui locali e regionali piazzandomi discretamente. Vinsi 8 anni fa il primo regionale MTB.

Poi volevo crescere e andare a fare gli italiani, per essere competitivo ma qua nessuno mi dava appoggio tecnico, economico, organizzativo. Chiesi un po’ ovunque in provincia ma niente. Un giorno andai a fare una gara a Busalla e lì mi piazzai bene. L’organizzatore Fertonani, ex professionista, mi vide e mi chiese di andare a correre per lui. Lui vide in me le mie caratteristiche e soprattutto la mia voglia di fare e di essere competitivo.

Grazie alla sua organizzazione nel trovare sponsor e attrezzatura per potermi far correre riuscii a essere sempre più competitivo. Questo mi permise di crescere come atleta e come esperienza: più corri più fa esperienza più diventi bravo, più diventi bravo più gli sponsor ti vedono e ti aiutano. È una ruota che gira a crescere. Più visibilità hai, più gli sponsor credono in te.

Purtroppo in provincia da noi non c’è questa mentalità. Ci potrebbero essere molti atleti come me ma le grandi aziende e le famiglie che hanno i soldi non investono nel futuro preferiscono tenersi i soldi in banca o in un cassetto e non far crescere la nostra provincia. Io sono stato fortunato e ho trovato la via giusta ma non a tutti capita. Per trovarla ho dovuto aspettare, per avere delle possibilità economiche mie, per poter investire su me stesso. Peccato che Imperia sia così.

Andando avanti come atleta, in questi ultimi 8 anni ho sempre vinto regionale poi ho vinto varie corse in Piemonte mi sono piazzato bene ai campionati italiani ho fatto un secondo, terzo, quarto, purtroppo non sono ancora riuscito a vincerlo questo italiano.

In compenso 3 anni fa ho fatto un ottimo mondiale piazzando mi settimo. Questo mi permise di entrare in graduatoria, così nel 2015 andai al Mondiale partendo nelle prime posizioni e con lo stupore di tutti e anche il mio mi aggiudica il mio primo mondiale.

Quest’anno correre con la maglia da campione del mondo è stata molto difficile c’è stata molta pressione e  alle gare dovevi vincere ma se vincevi troppo diventavi antipatico. Dunque ho cercato di fare una selezione e ho cercato di vincere le gare che mi interessavano, per la preparazione atletica puntavo sui titoli.
Così facendo ho vinto regionale l’Europeo e il mio secondo mondiale oltretutto consecutivo.

Partendo in a una gara di questo livello come campione in carica, con tutti che corrono contro di te, la pressione va alle stelle. Per fortuna ho un ottimo staff dietro di persone che che mi aiutano sia nella preparazione della bici che nella preparazione atletica, ma soprattutto ti sono vicini come persone, e quando sei lì che hai tutto il mondo addosso e la pressione veramente alta, una parola giusta al momento giusto fa la differenza.

In questi giorni ho avuto contatto da Mavic azienda francese leader nelle ruote nei prodotti per bicicletta. Loro sono gli organizzatori del Tour de France, e mi hanno chiesto di iniziare una collaborazione con loro nel testare i loro prodotti provarli andarci in giroNon si parla di stipendio si parla di prodotti in uso, però per me è una grandissima soddisfazione perché trovarmi alla mia età quasi 44 anni e avere un’azienda così importante che crede in me è il premio più grosso che si può ricevere.

Quando qui ero quasi stato deriso da tutti o comunque nessuno ha creduto in te, poi un giorno ti trovi che l’ azienda più grossa al mondo nelle produzione di ruote e abbigliamento crede nelle tue idee e crede nella tua persona”.

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