E’ stata inaugurata questo pomeriggio in Calata Cuneo, a margine dell’Assemblea annuale di Confindustria, la mostra “Officina Imperia”, l’esposizione dei progetti architettonici e paesaggistici di riqualificazione urbana ed ambientale realizzati dagli studenti di architettura e architettura del paesaggio del Politecnico di Milano e della RMIT University di Melbourne.
La mostra è curata e coordinata da Mauro Baracco e Jonathan Ware, con la collaborazione di Confindustria Imperia e Comune di Imperia, nella persona dell’assessore Maria Teresa Parodi.
Sono esposti circa venti progetti che illustrano svariate proposte di riqualificazione. Tra queste, una foresta urbana alla Marina, un centro per l’incentivazione di prodotti regionali all’ex Italcementi, con una ipotetica dilatazione del limitrofo stabilimento Fratelli Carli, un edificio a parcheggio multipiano fortemente integrato con gli spazi pubblici al Parasio, destinato ad attività commerciali e all’esercizio fisico, la vecchia ferrovia trasformata in un corridoio verde con pista ciclabile e metropolitana leggera, affiancato da attività a vivaio per la coltivazione e vendita di piante e fiori e da spazi comunitari con aree giochi e sport.
PAOLO DELLA PIETRA (Direttore Confindustria Imperia)
“Gli architetti hanno avuto il merito di evidenziare quelle che sono le zone degradate della nostra città che sono quasi il 30%. Non hanno fatto progetti, quello che hanno fatto sono degli elaborati, dei disegni per rappresentare il fatto che su quelle zone si possa fare veramente qualcosa. La nostra finalità era quella di realizzare un’armonia all’interno della nostra città che spesso viene evidenziata singolarmente su diverse criticità ma mai unitamente. Questi giovani studenti di architettura coadiuvati dal loro professore hanno avuto il merito di creare un profilo organico della nostra città evidenziando quelle che sono le aree di maggiore criticità e sulle quali, ci auguriamo, si possa intervenire al più presto.
Non sono progetti, non volevamo fare qualcosa di attuabile anche perché riteniamo che le forze locali siano perfettamente in grado di fare poi progetti. Quello che volevamo fare noi è dimostrare alla cittadinanza, alle forze locali, economiche e politiche le criticità che ci sono sulla nostra città. Ci sarà poi una fase due di colloquio con i territori, di elaborazione dei progetti ma non era, il nostro, uno studio di progettazione se così si può dire”.
https://www.youtube.com/watch?v=JxSa9mZsJa4
MARTINA CORBELLA E JACOPO ROSA (Studenti Politecnico Milano)
“Innanzitutto lo stimolo che ci è stato dato dal professore era di vedere Imperia non in un futuro prossimo, ma come potrebbe essere in almeno 50 anni. Questa era la sfida, quindi di vedere Imperia come una città verde, sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto, la provocazione che ci è stata fatta anche da Confindustria, era quella di vederla come città sostenibile dal punto di vista economico e quindi che potesse portare turismo e nuove economie alla città e ai cittadini, basati però su un modello non più antropocentrico, ma riferito alla pluralità.
Si, tenendo in considerazione la biodiversità. Ad esempio quello che ha noi ha colpito principalmente facendo il sopralluogo dell’area, noi siamo nell’area dell’EX Italcementi a fianco del torrente Impero, è stato come questo torrente porti la biodiversità all’interno di questo tessuto urbano. C’è stata poi lanciata la sfida di come poter diffondere questa biodiversità creando anche delle potenzialità economiche da questo ‘mix’. Vedere un paesaggio non solo come un paesaggio bello da vedere, ma come paesaggio che diventa invece produttivo e che diventa un mezzo per la crescita e lo sviluppo della città e in generale di tutta la regione”.
https://www.youtube.com/watch?v=eAmywmJzehU
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