Si è tenuta questa mattina presso il Tennis Club di Diano Marina, alla presenza di Adriano Panatta, di Giuseppe Lucania, Massimo D’Adamo (tra gli allenatori più apprezzati del tennis italiano, scrittore e giornalista) e Loris Leone, la conferenza stampa di presentazione della tappa dianese di “Tennis in Tour”, circuito itinerante di 10 tappe sul territorio nazionale organizzato dal Tennis College Lucania.
ADRIANO PANATTA
“Giuseppe Lucania è il primo e unico ‘responsabile’ del fatto che io sia qui oggi. Lui ha grande passione e voglia di fare nell’ambito della promozione del tennis. Il tennis italiano ha bisogno di persone come lui. Mi ha trasmesso grande entusiasmo e ho accettato di fare questo tour nei circoli di tutta Italia. Io faccio già tanta promozione del tennis tra i bambini. La cosa che mi piace molto, è che finalmente non vado nei grandi circoli italiani e stranieri, ma nelle realtà più piccole che poi sono spesso quelle che hanno più passione e che spero daranno un giorno il ricambio generazionale agli atleti del tennis italiano. Complimenti a questo Circolo per la voglia e l’intraprendenza. Con i ragazzi ci divertiremo, giocheremo, scherzeremo e passeremo una bella mattinata, con l’obiettivo di far giocare questi ragazzi e di farne avvicinare altri a questo sport”.
“Il tennis è cambiato, non c’è più spazio per l’estemporaneità. Tutti i giocatori sono allineati a un certo tipo di comportamento. Una volta andavi a giocare al Roland Garros, finivi la partita e magari andavi a prenderti un gelato in centro. Si, certo, ti fermavano, ti chiedevano magari l’autografo, ma ora è tutto blindato, per parlare con un giocatore devi chiederlo a tre persone diverse, all’ufficio stampa e poi al coach e al manager. Insomma, c’è meno possibilità di potersi esprimere. Tutto è blindato, la gente neanche li conosce i giocatori, è diventato un mondo non più professionale, ma ottuso. Tutti gli sport sono cambiati ormai, sono diventati tutti fisici. Basti guardare il calcio. L’Imperia o la Nocerina corrono di più della nazionale olandese di Cruijff che allora sembrava chissà cosa. Perché ormai lo sport si è evoluto in questa maniera, soprattutto fisicamente. Meno tecnicamente e più fisicamente. Sapete perché? Perché è più facile insegnare a correre che insegnare la tecnica. Oggi basta essere alti due metri per essere un giocatore. Guardate Raonic, non sa giocare a tennis ed è il numero quattro del mondo. Se Raonic avesse giocato con le racchette nostre al massimo ci andava a pesca”.
https://www.youtube.com/watch?v=JvYFGOy4pKA
https://www.youtube.com/watch?v=ZuR4-88C-Pc
GIUSEPPE LUCANIA
“Ci sono tantissimi bambini e questo significa che c’è grande entusiasmo. Questo è l’obiettivo di questo tour che ci vedrà impegnati in dieci date. Ringrazio pubblicamente Adriano Panatta perché appena gli ho sottoposto questo progetto ha immediatamente aderito. Lui ha sempre fatto promozione. Panatta rappresenta ancora il tennis in Italia e il fatto che vada nei campi a insegnare e promuovere il tennis ai bambini e agli appasionati sia davvero un bel segnale”.
https://www.youtube.com/watch?v=9Aw9YUiV8kE
MASSIMO D’ADAMO
“A questo progetto sono legato per due aspetti. In primis l’amicizia che mi lega da quasi 50 anni ad Adriano Panatta, con il quale condivido i pensieri sul tennis. In secondo luoogo la promozione che sto facendo del mio libro (‘Vagabondo per mestiere. Avventure di un coach alla ricerca del Sacro Tennis in Italia’) insieme a Giuseppe Lucania. Questo progetto è l’occasione per tornare in campo e rispolverare vecchie passioni”.
https://www.youtube.com/watch?v=21yHM93IsZo
ADRIANO PANATTA IN CAMPO CON I BAMBINI
https://www.youtube.com/watch?v=xfkALvfj8s0
https://www.youtube.com/watch?v=gdD4RxTNw84