Appassionato di fotografia e legato alle tradizioni del paese in cui vive, unisce i suoi interessi e avvia un progetto che coinvolge l’intera comunità. Parliamo di Julien Bianchi, 34 anni, che ha deciso di creare un book fotografico per il calendario 2017 di Mendatica, ritraendo gli abitanti del paese vestiti con abiti tipici, all’interno di set che ricreano l’ambiente di un tempo.
Julien, di origini francesi, ma venuto da piccolo in Italia, ora vive da diversi anni a Mendatica con la moglie Michela, originaria del luogo, e il loro figlio di quasi un anno. Nella vita è idraulico, ma nel tempo libero ama fare fotografie. Ha di recente creato una pagina Facebook chiamata “JB photo passion julien bianchi fotografia” dove pubblica tutti i suoi lavori. L’altra sua passione, invece, riguarda le antiche tradizioni, in particolare quelle di Mendatica, e questo ha dato l’avvio al suo progetto.
“Con l’aiuto delle persone che si sono rese disponibili per indossare i vecchi costumi e posare per me – racconta Julien – sto facendo un book fotografico in bianco e nero per il calendario 2017 di Mendatica. Successivamente l’idea è quella di fare anche una mostra. Il Comune e la Pro Loco di Mendatica mi appoggiano, finanziando la stampa delle fotografie. Ovviamente la mia manodopera e il tempo che ci dedico è a costo zero. Non guadagno e non voglio guadagnare niente. Lo faccio per passione.
Per realizzare il progetto ho ricreato un set fotografico sia in studio che in un antico museo (la Casa del Pastore di Mendatica), per fare scatti cercando di riprodurre le usanze e i costumi di un tempo. Ci sto lavorando da circa due mesi, ma già i primi risultati sono ottimi. Il calendario vera presentato la vigilia di Natale.
La mia passione per la fotografia è sempre più forte e, l’essere legato a questa terra e alle sue tradizioni, mi spinge a creare cose creative che permettano di non dimenticare quello che è stato in passato. Ho deciso di usare il bianco e nero perché penso che le foto in queste tonalità abbiano un’anima e debbano trasmettere qualcosa. Se non lo fanno la foto è scarsa“.
A cura di Gaia Ammirati
