28 Dicembre 2024 19:36

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PROCESSO “LA SVOLTA” – LA POSIZIONE DI POTERE DI GIUSEPPE MARCIANO’: convocazioni e intimidazioni

La svolta Prosegue la deposizione del Maresciallo Camplese e, questa volta, l’argomento affrontato riguarda le conversazioni intercorse tra i vari memebri del Locale della ‘ndrangheta nelle occasioni in cui era necessario convocare qualcuno per riprenderlo o “rimetterlo in riga” per via di qualche comportamento errato.

Gallotta Giuseppe, nel 2010, aveva prestato circa 6000 euro ai gestori del “Grecale“, uno stabilimento balneare, l’intermediazione è stata di Marcianò Vincenzo che avrebbe ricevuto 500 euro per la sua attività – spiega dando un quadro generico il Maresciallo Camplese – Ciò che avrebbe causato l’ira di Marcianò Giuseppe sarebbe stata una frase di Gallotta in cui diceva che lui aveva fatto 10 anni di galera, ma non erano stati fatti per tutti loro, ma solo per il suo intersse personale: “Deve venire sto merda di Pino, faccio una merda ora lo mando a chiamare con Mimmetto”.

Nello specifico le intercettazioni riportano frasi del tipo: “Ha fatto 10 anni di galera […] Ora lo mando a chiamare […] Diglielo tu: hai 24 ore per sparire da Ventimiglia, non farlo mai più un affronto del genere, e tuo padre che mi ha parlato bene di te. Fai attenzione a quello che dici. Si è fatto 10 anni di galera sto cornuto se li è fatti per lui, portamelo qua“.Sempre Gallotta è al centro di altre conversazioni. Marcianò Giuseppe incarica infatti Ambra Salvatore di rintracciare Gallotta Giuseppe specifica che quando lo troverà dovrà dirgli che “Lui ha preso un impegno e laggiù aspettano notizie e non dovrà venire meno alla parola data perchè giù non si scherza. Raccomandandosi poi di fargli sapere l’esito“.Un altro soggetto interessato a questo tipo di convocazioni è Magnoli Girolamo. Marcianò Giuseppe e Carlino Domenico si trovano infatti a parlare del fermo di Magnoli Girolamo e del fatto che nonostante fosse stato trovato in possesso di droga fosse stato rilasciato in poche ore. Si ipotizza così che abbia collaborato con la polizia: “E lo hanno fermato alla stazione, gli hanno messo le manette, lo hanno portato in Questura e dopo tre ore era fuori […] Bisogna prendere e portarlo in una montagna…capisci.. li facciamo venire da fuori per prenderlo. Quando vedi che gli fanno questo.. Peppino gli ha detto che ha collaborato. Non c’è altro da fare“. Magnoli infatti era stato fermato dal commissariato di Ventimiglia e denunciato in stato di libertà.

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