24 Dicembre 2024 01:13

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L’IMPERIESE ADOLFO RANISE HA PERSO IL NEGOZIO DI FOTOGRAFIA NELL’ALLUVIONE DI GARESSIO: “ACQUA E FANGO SI SONO DIVORATI ANNI DI LAVORO”/LA STORIA

In breve: Un'attività che Ranise aveva aperto, insieme all'amica e socia Valentina Galvagno, nel 2011 e nella quale aveva investito grandi energie. Il lavoro di una vita spazzato via dalle acque del Tanaro

ranise-alluvione-garessio

Le immagini dell’alluvione che ha travolto Garessio hanno fatto il giro del mondo. Una città travolta dall’onda d’urto del Tanaro, esondato a seguito delle forti piogge. A distanza di 48 ore dal disastro, è il momento di fare la conta dei danni. Il fotografo imperiese Adolfo Ranise, 52 anni, ha perso il proprio negozio, sito in via Vittorio Emanuele. Un’attività che Ranise aveva aperto, insieme all’amica e socia Valentina Galvagno, nel 2011 e nella quale aveva investito grandi energie. Il lavoro di una vita spazzato via dalle acque del Tanaro.

“Sono tornato venerdì sera da Garessio – racconta a ImperiaPost Adolfo Ranise – La situazione è disastrosa. Tutti hanno avuto danni. A parte noi anche la pasticceria e il negozio di ortofrutta. Via Vittorio Emanuele collega infatti il ponte sul Tanaro alla Statale 28 e nella parte finale si è creato un fiume d’acqua spaventoso che ha travolto tutto. Acqua e fango hanno sfondato la vetrina, entrando dentro il negozio, danneggiandolo gravemente. Devo dire che c’è stata grande solidarietà da parte di tutti. In molti ci hanno anche aiutato a ripulire il negozio”.

“Abbiamo iniziato a pulire l’interno del negozio – prosegue Ranise – e a salvare il salvabile. Siamo riusciti a salvare alcune attrezzature elettroniche, anche perché la mia socia, Valentina, è riuscita entrare nel negozio quando c’erano ancora 40 cm d’acqua e a metterle in salvo. Nell’arco di un’ora è arrivata una seconda ondata di piena e non c’è stato più nulla da fare. Purtroppo ho perso tutte le mie macchine fotografiche d’epoca che avevo collezionato per anni. E’ un boccone amarissimo da digerire”.

“Ripartire? Sarà davvero dura – conclude Ranise – Il negozio non è assicurato. Non sono del posto, non avevo mai pensato all’eventualità di un’alluvione e dei rischi per il negozio. Non credo di poter ripartire con le mie forze, ancor di più in un periodo storico in cui la fotografia attraversa un momento davvero difficile. Speriamo almeno nei contributi statali. L’acqua e il fango si sono divorati anni di lavoro, di fatica, miei e di Valentina. Sono svaniti tanti ricordi. La ferita è ancora aperta e non riesco ancora a pensare al futuro”.

 

 

 

 

 

 

 

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