In memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, istriani, giuliani e dalmati. La giornata di lunedì 10 febbraio p.v., sarà dedicata al ricordo di una grande tragedia.
Negli anni drammatici al termine del secondo grande conflitto bellico sono stati torturati e uccisi migliaia di essere umani: italiani, sloveni e croati, a Trieste e nell’Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito.
L’altipiano carsico delle “Foibe” divenne una delle pagine più tristi della storia del secolo scorso. Le voragini naturali divennero la tomba di migliaia di persone il cui unico torto era quello di opporsi all’espansionismo comunista slavo del Maresciallo Tito.
In quegli imbuti rovesciati formati dal fenomeno naturale dell’erosione dei corsi d’acqua giacciono i martiri di quell’orrore, morti dopo atroci sofferenze e alcuni di loro gettati ancora vivi in quella enorme fossa comune.
Al pari della giornata della memoria del 27 gennaio, che ricorda la shoah e lo sterminio degli ebrei da parte della Germania nazista, anche il giorno del ricordo è momento di riflessione profonda. «L’odio manifestato allora in un’azione dai tragici connotati di “pulizia etnica” – dichiara il Sindaco Carlo Capacci – non deve essere dimenticato. I drammi del passato sono un monito affinchè non si ripetano ed è significativo che le letture della preghiera per i Martiri e della preghiera dell’Esule siano affidate a due studentesse, due giovani che siano testimoni di un messaggio da non disperdere».