Nuova udienza, questa mattina, del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato relativa al porto turistico di Imperia. Presenti in aula, tra gli imputati, solo Stefano Degl’Innocenti e Delia Merlonghi. Il secondo testimone ad essere sentito è stato Oreste Braga, un tempo responsabile del patrimonio del gruppo Acquamarcia e oggi dirigente della Gedeam Servizi e direttore generale dell’Acquamarcia nel corso della fase concordataria.
“Sono entrato in Acquamarcia nel 2000. Il mio primo incarico è stata un’attività di censimento su tutte le proprietà catastali del gruppo per farne un archivio. La mia funzione è stata poi modificata e sono stato assegnato alla gestione del patrimonio. Ho iniziato ad occuparmi del porto turistico di Imperia nel 2005. Ho assistito Caltagirone e Gotti Lega nell’approfondimento del progetto, monitorando tutti i procedimenti in corso per il conseguimento dei titoli necessari“.
“Nel 2006, nell’ambito dell’allargamento del consiglio della Porto di Imperia Spa da 8 a 12 componenti, mi venne chiesto di rappresentare in consiglio il quarto elemento di nomina Acquamarcia. Rimasi in carica sino al 2008”.
“All’interno della struttura dell’Acquamarcia esiste un ufficio destinato alla commercializzazione dei beni, diretto dal dott. Marcone, con la collaborazione del signor Mancini. Io non mi sono mai occupato della vendita dei posti barca. La mia funzione era quella di assistere gli uffici per fornire informazioni ai clienti, come ad esempio il testo della concessione o il regolamento di utilizzo dei posti barca”.
“L’ipoteca? Mi fu chiesto, per la mia posizione su Roma, di partecipare alla sottoscrizione del contratto. Si trattava di un’ipoteca a garanzia di un finanziamento che l’Acquamare avrebbe avuto da un pool di banche. Sottoscrissi l’atto come terzo datore di ipoteca dal notaio Decorato di Roma. Furono chiesti decine di pareri ai consulenti di tutte le parti in causa. Non ricordo nessuna problematica particolare. I beni oggetto della garanzia ipotecaria? Le opere realizzande del porto turistico. Al tempo l’iscrizione fu fatta sulle particelle catastali di terra emersa, ma si riferivano principalmente a tutte le parti costruite nell’ambito della concessione demaniale. Decadrebbe con la concessione. Si“.
“Ho poi continuato ad interessarmi del porto turistico per svolgere alcuni adempimenti legati ad Acquamare e per valutare alcuni documenti trasmessi dalla Porto di Imperia Spa. Fungevo da snodo con il nostro ufficio commerciale”.
“L’ing. Malvezzi? Si, lo conosco. Fu incaricato dalla Rina Industry, soggetto verificatore dell’andamento della realizzazione del porto nominato dalle banche. Fece diverse visite di monitoraggio. L’ho visto e sentito decine di volte. Mi presentava spesso richieste di documenti”.
“Il gruppo Acquamarcia è dotato di svariati uffici specifici, tecnico, commerciale, legale, amministrativo, societario, ciascuno dei quali forniva i dati di propria competenza. L’amministratore delegato Gotti Lega si occupava degli aspetti legali, mente per quanto concerne i contratti con la Porto di Imperia Spa, sono stati predisposti dall’avvocato Galletto, da Gotti Lega e da Domenico Gandolfo”.
“Io ora sono dirigente della Gedeam Servizi, società del gruppo Acquamarcia. Nell’ambito della ristrutturazione, attraverso la fase concordataria, del gruppo Acquamarcia, mi è stato inoltre chiesto dai liquidatori di svolgere un ruolo di coordinamento, assumendo la direzione generale di quel che è rimasto del gruppo”.
“La commercializzazione dei posti barca prese il via nell’aprile del 2010, dopo la conclusione delle opere a mare. La promozione, invece, parti molto prima, nel 2007, così come i contratti preliminari. Questi ultimi furono predisposti dall’avvocato Galletto, quelli definitivi dal notaio Donetti”