Antonello Ranise, Coordinatore Forza Italia, interviene in merito alla recente sentenza di assoluzione relativa alla vicenda del Porto Turistico di Imperia.
“Sono del parere che le sentenze non si debbano commentare, ma semplicemente accettare, nel bene e nel male, per rispetto delle istituzioni e della magistratura. Tuttavia alcune considerazioni di ordine politico credo sia doveroso farle, per ristabilire un minimo di verità storica e ricostruire semplicemente i fatti (che molti hanno già dimenticato).
L’ ultimo, in ordine cronologico, è la richiesta di archiviazione da parte del pm dell’indagine sulla gestione dello scalo con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Indagate oltre 40 persone, alcune molto note, nel mondo della politica, della pubblica amministrazione e dell’imprenditoria cittadina.
Altra tranche della megainchiesta, quella relativa all’accusa di associazione a delinquere (siamo nel 2010…), che vedeva coinvolto anche l’ex ministro Claudio Scajola, ancora una volta giudicato poi del tutto estraneo alla vicenda. Per tutti, anche in questo caso, non luogo a procedere in seguito a richiesta di archiviazione. Infine, a Torino, in primo grado, assoluzione dall’accusa di truffa ai danni dello stato (principale accusato l’ing. Caltagirone), perché il fatto non sussiste.
Un castello accusatorio impressionante, frutto di un teorema a tinte fosche, accompagnato da un clima avvelenato, che si va sgretolando sentenza dopo sentenza. Ma fortunatamente i processi non si fanno in piazza o sui giornali, ma nei tribunali.
Cosa rimane allora? Rimangono l’aspetto politico e quello umano. Tralasciando quest’ultimo, che poi è il più grave e sostanzialmente non è risarcibile, restano le macerie con cui fu seppellita una stagione politica, quello del centrodestra ad Imperia, che aveva rilanciato la città. E’ vero che ora stiamo attraversando un periodo di crisi strutturale, ma quello fu l’inizio del sovrapporsi di una crisi locale che ebbe conseguenze ancora più devastanti. Intanto è stato speso denaro pubblico inutilmente, i lavori del Porto Turistico si sono fermati, l’opera è ancora largamente incompiuta e manca di manutenzione, con evidente aumento dei costi, a discapito dell’economia cittadina e del tessuto sociale (l’indotto in termini occupazionali non è mai partito).
Si è perso tempo, denaro e potenzialità. C’è chi ne ha approfittato, più o meno cinicamente, e chi si è lasciato condizionare da una gogna mediatica senza precedenti. C’è chi per pavidità è rimasto in silenzio o si è defilato, rinunciando a far sentire la propria voce. Noi non lo possiamo accettare. E’ un dovere nei confronti dei nostri concittadini che hanno sperato e ancora sperano in un’opera cruciale per la nostra città”.