Dopo un balletto di dichiarazioni e smentite da parte giunta Capacci il servizio della refezione scolastica è stato ancora una volta prorogato alla Seris per pochi mesi, fino aprile senza nemmeno arrivare alla conclusione dell’anno scolastico .
La gestione della refezione non può più andare però avanti così: né lavoratori né utenti possono proseguire nell’eterna incertezza.
La precarietà della propria condizione di lavoro non consente infatti prospettive di vita per le lavoratrici e i lavoratori, e l’instabilità organizzativa e finanziaria attuale ha abbassato progressivamente la qualità del servizio a livelli spesso non più tollerabili.
Bisogna che la giunta Capacci esca dalle ormai lunghe riflessioni sulle carte e finalmente faccia una proposta.
SEL vuole sollevare un dibattito nella città seguendo gli indirizzi che di seguito illustriamo.
Abbiamo letto sufficientemente le norme in materia per sapere che le nostre proposte sono percorribili, basta solo avere la volontà di portarle avanti. Vogliamo perciò metterle a confronto con la città, in primo luogo con le famiglie. Vogliamo spingere l’amministrazione Capacci ad abbandonare l’idea della privatizzazione che non sostiene ancora esplicitamente ma che di fatto è la sua scelta prioritaria.
Le linee-guida di SEL per la refezione scolastica sono le seguenti:
La gestione deve essere pubblica, non per ideologia, come ci dicono i consiglieri del PD, ma perché è l’unica forma di conduzione che consente un effettivo controllo sia sulla qualità del cibo, sia sulla organizzazione del servizio. In più il Comune di Imperia non ha né personale né strutture per controllare un appalto così complesso.
Il servizio pubblico della gestione scolastica va inserito in una generale riorganizzazione delle società comunali che scelga che cosa mantenere pubblico e che cosa no (perché la gestione dei parcheggi si e la mensa scolastica no ci viene da dire), che semplifichi, eviti sprechi, inutili prebende clientelari e utilizzi al meglio le poche risorse.
I lavoratori attuali della Seris vanno garantiti al massimo, prevedendo un’assunzione diretta nella società pubblica di gestione della refezione scolastica per la parte più significativa di loro, suddividendo i lavoratori rimanenti tra le altre società comunali ed, eventualmente, le cooperative sociali.
La qualità della refezione va molto migliorata. Occorrono anche maggiori investimenti perché ormai il Comune è sotto la soglia minima. Per diversificare i menu, utilizzare prodotti genuini e di filiera corta, per seguire le più aggiornate norme dietetiche, per avvicinare i nostri bambini e i nostri ragazzi al piacere consapevole per il cibo sano e gustoso.
Queste sono le nostre proposte che abbiamo maturato negli anni, molto spesso insieme al PD il quale, ora che sta al governo, è incerto e reticente.
Chiediamo in particolare al PD di portare al governo quella che è stata una battaglia comune di opposizione perché sono ancora tutte valide le ragioni che ci hanno portato a raccogliere, insieme a loro e a tante altre forze di opposizione, millecinquecento firme di cittadini imperiesi a sostegno della gestione pubblica della refezione scolastica.