Hanno patteggiato davanti al giudice per l’udienza preliminare cinque mesi e 10 giorni di carcere, pena sospesa, per aver fornito ai carabinieri false generalità. Protagonisti della vicenda due militari, S.C. e G.A., entrambi maggiorenni (ormai in congedo), difesi dagli avvocati Simona Rota e Stefania Uva, coinvolti nell’inchiesta per violenza sessuale nei confronti di una 13enne durante la sagra “Du Pan Fritu” a San Bernardo d’Armo nell’agosto del 2015.
Per il reato più pesante, la violenza sessuale, il Pubblico Ministero Maria Paola Marrali ha avanzato la richiesta di archiviazione sulla quale la parte civile non ha presentato opposizione. Dai referti medici non è emerso alcun segno di violenza e l’incidente probatorio ha evidenziato che la capacità di testimoniare della 13enne, che in un primo momento aveva parlato di rapporto consenziente con i due militari, “non può definirsi completa”. La legge vieta rapporti sessuali con minori di 14 anni, ma la giovane mentì sulla sua età, sia ai due militari dell’esercito che ai Carabinieri al momento dell’identificazione.
I due giovani, che hanno dovuto abbandonare la vita militare, per aver mentito sulle loro generalità ai militari che li avevamo sorpresi mentre stavano consumando il rapporto con la 13enne hanno patteggiato, in accordo tra i loro legali e il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo, la pena minima prevista per il reato in questione. La giovane, all’epoca dei fatti 13enne, aveva anch’essa fornito generalità false ma avendo meno di 14 anni non è imputabile.