Il Consiglio comunale in programma ieri, mercoledì 21 dicembre, è terminato a notte inoltrata, ma senza che fossero discussi tutti i punti all’ordine del giorno. Arrivati alle 2 del mattino (il consiglio era iniziato alle 19 e si era solo al sesto punto all’ordine del giorno su 13 totali) il consigliere di Imperia di Tutti Imperia per Tutti Roberto Saluzzo ha chiesto di sospendere il consiglio in quanto, vista l’importanza degli argomenti, risultava praticamente impossibile discutere con lucidità le mozioni su Monesi e sui migranti.
Un rinvio che di fatto ha tolto la maggioranza dall’imbarazzo, soprattutto per quel che concerne la querelle sui migranti, ancora più delicata dopo la notizia, pubblicata in anteprima del nostro giornale, dell’accordo tra Stato e Regione per l’accoglienza dei migranti nell’ex Caserma Crespi.
Ma come si è arrivati alle 2 del mattino, ovvero dopo sette ore di consiglio, con solo sei punti all’ordine del giorno discussi? Il motivo principe è da ricercarsi nelle estenuanti polemiche sorte nel corso della discussione sull’adesione del Comune di Imperia a Rivieracqua. Due le mozioni presentate, una della minoranza e una della maggioranza, quest’ultima approvata dopo una discussione accesissima che, ironia della sorte, ha portato solo a una sorta di rinvio della pratica in quanto la mozione della maggioranza di fatto posticipa la decisione sull’ingresso in Rivieracqua al prossimo mese di marzo.
Successivamente, dopo l’approvazione (non senza qualche strascico polemico) dell’aumento di 2 milioni del capitale sociale della Go Imperia e dell’affidamento in house del servizio di parcheggi a pagamento alla Go Imperia dopo l’accorpamento con l’Imperia Servizi, il consiglio comunale si è interrotto per un rinfresco per circa 20 minuti per un brindisi di Natale con pizzette, stuzzichini e spumante. Al ritorno in aula è esplosa la polemica sulla pratica dell’assessore Giuseppe De Bonis relativa alla gestione del depuratore, con la minoranza uscita polemicamente dall’aula annunciando azioni legali.
A quel punto, arrivati alle 2 del mattino, sono state discusse altre due pratiche di competenza dell’assessore Maria Teresa Parodi, assente in aula per motivi personali e dunque presentate dal Sindaco Carlo Capacci (“non chiedetemi nulla perché non conosce a fondo le pratiche in esame“), e succesivamente il consiglio comunale, intorno alle 2.20, è stato sospeso.
Un rinvio che non è andato giù all’opposizione, in particolare al capogruppo di Imperia Riparte Giuseppe Fossati che ha accusato l’amministrazione di scarso coraggio sulla querelle migranti, definendo l’ordine del giorno del consiglio comunale “delirante“ per le troppe pratiche raggruppate insieme in un’unica seduta.