Rivieracqua, la società destinata a gestire il servizio idrico integrato in tutta la provincia di Imperia, applicherà tariffe salatissime. Lo ha stabilito questa mattina il Consiglio Provinciale (e prima ancora l’Assemblea dei Sindaci), approvando una delibera che stabilisce un aumento delle tariffe del 9% ogni anno, dal 2016 (ha valore retroattivo) al 2019, per un incremento totale pare al 36%.
Una vera e propria stangata per tutti gli imperiesi. Il provvedimento interessa al momento tutti i comuni dove il servizio idrico è già gestito da Rivieracqua, tra questi Diano Marina. I dianesi a fine anno troveranno nelle bollette dell’acqua un primo aumento del 9%.
Per quanto concerne i comuni dove Rivieracqua non gestisce ancora il servizio idrico, gli aumenti verranno applicati nel momento in cui le gestione diverrà esecutiva (entro due anni massimo tutti i comuni affideranno il servizio a Rivieracqua).
Nel frattempo, il consiglio provinciale ha approvato aumenti delle tariffe anche per quel che concerne le società Amaie e Secom che attualmente gestiscono il servizio idrico, tra gli altri, nei comuni di Sanremo e Taggia. Gli aumenti in questo caso sono nell’ordine del 5% per gli anni 2016 (retroattivo) e 2017.
Gli aumenti sono stati approvati non senza polemiche. Tra i più agguerriti contestatori il Sindaco di Imperia Carlo Capacci che si è opposto alla delibera sia in assemblea dei Sindaci sia in consiglio provinciale. Il motivo? In primis l’aumento delle tariffe di Amaie e Secom. “Avranno un vantaggio competitivo verso Amat portando Amat al fallimento” ha tuonato il primo cittadino dopo aver abbandonato polemicamente l’assemblea.
Capacci non ha cambiato idea durante il consiglio provinciale, spalleggiato nell’opposizione da Alessandro Casano (consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Imperia) e da Giacomo Pallanca (Sindaco di Bordighera). I tre “contestatori” sono usciti dall’aula dopo che il consiglio ha deciso di bocciare un emendamento con il quale chiedevano di escludere dalla delibera gli aumenti delle tariffe di Amaie e Secom. Mancando il numero legale il consiglio è stato sospeso. I lavori sono ripresi dopo circa mezz’ora.
Al suo rientro il aula, Capacci ha dichiarato: “Siamo rientrati in aula per il senso di responsabilità verso l’ente e verso le società. Siccome far saltare questa delibera oggi significa non riconoscere a Rivieracqua l’aumento retroattivo del 2016 del 9%, rientriamo in aula per il mantenimento del numero legale. Io però non cambio opinione sulla pratica e annuncio il mio voto contrario. Chiedo formalmente al Sindaco di Taggia, Genduso, socio di Rivieracqua, che si adoperi affinché Rivieracqua prenda in gestione il depuratore di Imperia dal 1° gennaio 2017 visto che come Comune di Imperia stiamo permettendo l’approvazione della delibera che garantirà l’aumento del 9% delle tariffe”.
La delibera è stata successivamente approvata, con il voto favorevole del presidente della Provincia Natta e di Domenico Abbo, Antonio Fimmanò e Vincenzo Genduso e il voto contrario di Capacci, Casano e Pallanca.
VINCENDO GENDUSO
“Ringrazio i consiglieri Capacci, Casano e Pallanca per la scelta di rientrare in aula per senso di responsabilitá. Resto favorevole alla delibera. Nella giornata di domani incontrerò i vertici di Rivieracqua anche per accelerare i tempi dell’ingresso del Comune di Imperia”.
FABIO NATTA
“Spero che le divisioni politiche e territoriali possano essere superate con una visione d’insieme del territorio. Ora i campanilismi e le esigenze di ognuno influenzano troppo. Il consiglio provinciale ha dimostrato in molte occasioni di contare, auspico che ci sia uno sforzo di tutti nel vedere le cose in un insieme. Anche il mio voto sarà favorevole alla delibera, anche se condivido le preoccupazioni di chi ha votato no”.