25 Dicembre 2024 18:57

25 Dicembre 2024 18:57

IMPERIA. SANITÀ, UN ANNO DI ATTESA PER UN ESAME MEDICO URGENTE:”SONO ANDATA IN FARMACIA E MI HANNO DETTO…”/LA STORIA

In breve: Tenta di prenotare un esame medico urgente e il primo appuntamento disponibile è per dicembre 2017, a un anno di distanza.

asl_storia

Tenta di prenotare un esame medico urgente e il primo appuntamento disponibile è per dicembre 2017, a un anno di distanza. È questa la storia di una donna residente nell’entroterra di Imperia, che ha scritto alla redazione di ImperiaPost per denunciare i tempi lunghissimi di attesa che le sono stati annunciati al momento della prenotazione di un esame in farmacia. Un altro esempio in cui, chi può, ricorre all’assistenza privata, mentre chi non ne ha la possibilità si trova costretto ad aspettare a lungo.

Ecco la lettera:

“Buongiorno, abito nell’entroterra di Imperia e ho avuto la malaugurata idea di recarmi in farmacia per prenotare un esame prescrittomi dal medico di famiglia. L’esito mi serve con una certa urgenza e il medico ha contrassegnato con una “D” la priorità presente sull’impegnativa, perchè mi ha spiegato che così la richiesta deve essere soddisfatta in sessanta giorni dalla data di compilazione. Sessanta giorni sono comunque tanti, ma pazienza.

In farmacia sono arrivate le sgradite sorprese. Infatti, in tutta la provincia, non era disponibile nessun appuntamento con la priorità impostata. Ma allora a cosa serve richiederlo con questa priorità, se poi non c’è nessuna possibilità di ottenerlo nei tempi previsti? A questo punto ho chiesto al farmacista, che conosco da tempo, se era possibile verificare quando sarebbe stato il primo appuntamento disponibile in assenza della famosa “D”, che tanto non serve a nulla. Il risultato è quello che vi mando nella foto allegata. E’ un po’ sgranata, ma penso che la data si legga bene. Dicembre 2017. Un anno o poco meno di attesa.

Ovviamente sarò costretta a ricorrere all’assistenza privata, non posso aspettare così tanto. Però non è giusto, e penso che i dirigenti della nostra ASL, che per tanti anni si sono vantati dei risparmi conseguiti, prendano coscienza che i risparmi non devono andare mai a discapito della salute dei cittadini, perchè in questo caso non sono risparmi, ma la testimonianza del fallimento del servizio sanitario pubblico. Io posso permettermi di sostenere il costo di questo esame, e chi non lo può fare? E perchè nelle altre provincie della nostra regione i tempi di attesa sono più brevi? La sanità è regionale, non è troppo pretendere lo stesso trattamento per chi abita a Ventimiglia, a Chiavari o a Sarzana?

Scusate lo sfogo, ma penso sia arrivato il momento di farsi sentire, abbiamo passato troppi anni a tacere e lasciare che le cose degenerassero fino a questo punto“.

 

Condividi questo articolo: