Circa un centinaio di persone hanno partecipato, questo pomeriggio, alla commemorazione dei martiri delle Foibe. Il corteo è partito da via Ludovico Brea (Oviesse) ed è giunto sino ai giardini dedicati ai martiri delle Foibe (di fronte a piazza della Vittoria). L’iniziativa promossa dal neonato “Coordinamento X Febbraio” ha registrato la presenza del capogruppo di “Imperia Riparte” Giuseppe Fossati e del coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia , nonché ex consigliere comunale, Angelo Francesco Dulbecco. Presenti anche alcuni esponenti de “Spazio Avalon” come Valerio Ramini e Manuela Leotta (consigliere comunale a Diano Castello). Presente anche il presidente del comitato provinciale di Imperia dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Pietro Tommaso Chersola. All’arrivo del corteo gli interventi e la deposizione dei un mazzo di fiori al monumento in onore ai Martiri delle foibe.
INTERVENTO FOSSATI
“Ringrazio gli organizzatori per avermi invitato – ha detto il capogruppo di Imperia Riparte Giuseppe Fossati – a venire anche per portare il ricordo di quando abbiamo messo questo monumento come amministrazione comunale. Io al tempo ero assessore, ma il merito non è di certo mio, ne di quella amministrazione, ma della comunità Giuliano Dalmata che venne a parlarmi e mi rappresentò l’esigenza che ci fosse in questi giardini, già intitolati ai Martiri delle Foibe, un monumento che potesse materializzare questo ricordo.
Noi dobbiamo stimolare i giovani a ragionare sul passato, su quelle che sono state le grandi disgrazie del passato, anche del popolo italiano, perché questi errori non abbiano più a ripetersi. Purtroppo queste occasioni a volte sono state occasioni di polemiche e questa è veramente una cosa grave io credo, perché queste devono essere occasioni che invece devono unire gli italiani di qualsiasi area politica siano. Oggi ho letto un intervento molto grave, io reputo, di un partito di sinistra, che enfatizzava questa vostra, questa nostra iniziativa, perché la sento un poco anche mia. Credo che non sia neanche il caso di rispondere, perché l’intervento che è stato fatto è talmente stupido che non merita neanche una risposta. Siamo qui per ricordare quello che è successo, per ricordare quei martiri e soprattutto per ragionare sul futuro valore dei principi che ci unificano e che caratterizzano gli italiani”.
INTERVENTO DULBECCO
“Questa è un’iniziativa – ha detto Angelo Francesco Dulbecco – che è nata perché pensavamo che fosse necessario affiancare a quello che è il momento istituzionale previsto dalla legge, anche un altro momento, perché era troppo poco, in pochi minuti, espletare un ricordo così importante per la nostra storia. Quest’anno abbiamo deciso di allargare questo abbraccio a tutte le associazioni che fanno parte dell’area patriottica”. “I fatti in se li conoscete. Oggi celebriamo il ricordo di caduti italiani, dei martiri delle Foibe, che furono uccisi, purtroppo in numero non meglio precisato, data l’insormontabile difficoltà nel riconoscimento dei corpi, ma le ultime cifre parlano di una cifra che va dalle 10 alle 20 mila unità. Un massacro immenso che riguardava nostri connazionali, che morivano solo con la colpa di essere italiani.
Capite quindi l’importanza ancora maggiore di questo ricordo. Altri momenti storici, altri eccidi, hanno e hanno avuto una grande esposizione, addirittura una sovraesposizione, che invece è sempre stata negata a questo momento che noi oggi celebriamo”. “Noi la storia la sappiamo perché ci siamo informati, perché su questi fatti sta in piedi ancora adesso un muro di silenzio, di omertà, che ha coperto quelli che sono stati i reali svolgimenti dei fatti. Anche sui libri di scuola era ed è difficile tutt’ora reperire le vere informazioni, ma noi sappiamo quelli che sono i risvolti della storia ufficiale, noi sappiamo quali sono state le responsabilità di chi si è macchiato di sangue le mani, di quel sangue italiano. Perché noi ricordiamo non soltanto i morti che ci sono stati, ma anche le centinaia di migliaia di nostri connazionali che hanno dovuto abbandonare le loro case e la loro terra perché si sono opposto a quella slavizzazione forzata portata avanti dai partigiani, comunisti di Tito. E sappiamo che nel nostro Paese hanno trovato terreno fertile, perché i nostri comunisti hanno fatto qualunque cosa in loro potere per alimentare quel muro di silenzio che ancora oggi da tante parti permane”.
INTERVENTO RAMINI
DEPOSIZIONE CORONA