Fa molto discutere in tutta Italia la sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato decide di pubbliche assistenze italiane che ha condannato al saldo dei mancati pagamenti dei pedaggi autostradali. In particolare, il Tribunale della capitale ha respinto il ricorso delle pubbliche assistenze contro le ingiunzioni di pagamento notificate dall’Autostrade per l’Italia, con la quale era nato un contenzioso. Per quanto concerne Imperia, la Croce Bianca ha ricevuto un’ingiunzione di pagamento da mille euro che, nonostante non abbia presentato il ricorso, pagherà, adeguandosi alla recente sentenza.
“Inizialmente avevamo i Telepass, fornitoci da Autostrade Italia, che ci permetteva di usufruire dell’autostrada per qualsiasi tipo di corsa – spiega Roberto Trincheri, presidente della Croce Bianca di Imperia, contattato dalla redazione di ImperiaPost – In seguito però ci sono stati tolti, dicendoci che sarebbero stati ammessi solo i viaggi adibiti al servizio di emergenza. Noi però ci serviamo costantemente dell’autostrada, poichè eseguiamo viaggi da Genova a Sanremo per moltissimi motivi, quindi la situazione era complicata. Allora i referenti ci avevano detto di non pagare, assicurandoci che si sarebbe risolto tutto. La vicenda si è conclusa con questa ingiunzione di pagamento di circa mille euro, che scade a metà gennaio e che alla fine pagheremo, sotto consiglio del nostro legale, anche perchè non si tratta di un importo insormontabile.
Ora abbiamo attivato una piattaforma grazie alla quale i pedaggi sono convenzionati: abbiamo l’esenzione per le urgenze e per i servizi ordinari con paziente a bordo e di accompagnamento infermieristico e medico. Tutti gli altri servizi per i privati li paghiamo.
La parte più strana – aggiunge Trincheri – è la diversità di trattamento tra la Croce Bianca e la Croce Rossa, poichè la normativa prevede un articolo per cui la seconda non devono pagare, mantenendo l’esenzione, a causa del fatto che hanno i mezzi statali, targati CRI. Nel momento in cui un privato chiede un viaggio, quindi, la Croce Rossa offrirà sicuramente un importo inferiore, innescando quindi una sorta di concorrenza sleale. Non incolpo certo la Croce di questo, ma la norma che attualmente è in vigore, che tratta due enti giuridicamente uguali in modo diverso.
Per risolvere la questione – conclude – ci affideremo ad Anpas, poichè è un problema nazionale e non ristretto alla Croce Bianca di Imperia, ovviamente”.