“Un altro anno di amministrazione Capacci si sta chiudendo e mi sembra che il vento del cambiamento promesso sempre più assuma la connotazione di un tornado che invece di cambiare Imperia abbia travolto la bizzarra alleanza centro destra/ destra/ centro, si perché il PD di sinistra gli è rimasto soltanto lo sguardo sperduto della povera Canetti”. A scrivere è il capogruppo in consiglio comunale di “Imperia Bene Comune“, Gianfranco Grosso.
Vediamo quali sono stati i cambiamenti amministrativi di cui ha goduto Imperia in questo 2016:
– ha chiuso l’Agnesi, così 100 lavoratori hanno perso il posto di lavoro e Imperia il suo marchio di fabbrica;
– la questione rifiuti è rimasta identica al primo di gennaio, con l’appalto in proroga a Tecknoserice e la differenziata al di sotto delle percentuali di legge. Tutto questo grazie all’importantissimo impegno profuso dal famigerato gruppo di lavoro capeggiato dall’ex grillino Russo, cui Capacci ha dato credito per avere un voto in più in Consiglio;
– non siamo entrati in Rivieracqua, conseguentemente il depuratore è rimasto in gestione al Comune con tutte le sue problematiche tecniche ed economiche;
– non abbiamo ancora comprato l’azienda portuale e non sono state realizzate le opere di urbanizzazione primaria necessarie per la fruibilità del porto stesso;
– abbiamo perso la causa con gli ex lavoratori Tradeco, che ci chiedevano di pagare le loro sacrosante tredicesime, e, a seguito della nostra morosità, siamo stati bacchettati dalla Corte dei Conti che ci ha palesato che i debiti ( 400.000,00 €) vanno pagati, perché i doveri valgono tanto per i cittadini quanto per le istituzioni;
– la Corte dei Conti ci ha bacchettati sul bilancio, evidenziando un palese disequilibrio che ci ha costretto a sprecare 2 dei 6 milioni e mezzo portati a casa dalle fidejussioni portuali per sanare il buco di bilancio;
– ha finalmente aperto la nuova stazione ferroviaria e puntualmente viaggiatori e pendolari si sono trovati in mezzo al deserto dell’argine destro, a tre chilometri dal centro, senza autobus sufficienti per portarli a destinazione e parcheggi sufficienti per garantire la sosta. In fondo era solo un anno che sapevamo il giorno dell’apertura!
Per fortuna però politicamente la maggioranza Capacci ha dato segni di tenuta. Analizziamoli:
– il gruppo consiliare di Imperia Cambia, gruppo del Sindaco, si è spaccato e di fatto è passato all’opposizione per tre quarti dei suoi componenti superstiti;
– il Sindaco è diventato capo del connotatissimo gruppo Misto, formato da un suo fedelissimo, da un ex grillino in cerca di poltrone, dal Presidente del Consiglio, che nel frattempo ha abbandonato Azione Civica, che nel frattempo aveva già cambiato nome, e dalla donna di Stescino, che però non vota mai con la maggioranza perché Strescino è arrabbiato;
– l’ex capogruppo di Imperia Cambia, Savioli, dapprima è approdato al gruppo Misto, poi, visto la compagnia, ha costituito con la Palma il nuovo gruppo “conservatori riformisti”, un ampio schieramento politico che fa capo a Fitto, ex Forza Italia, e che nasce per abbracciare tutto l’arco costituzionale, da Casa Pound sino a Rifondazione Comunista, dal momento che il suo nome è un’apertura cosmopolita. Se però l’avesse chiamato “Juventini Interisti” avrebbe ulteriormente ampliato le frontiere!
– per fortuna il PD è rimasto come prima, cioè inesistente, impalpabile e quindi innocuo!
Sinceramente credo di essermi dimenticato qualche passaggio intermedio, ma a Imperia da quando c’è l’Amministrazione Strescino/Capacci, ops scusatemi, Strescino non c’è più, allora Zagarella/Capacci, ops no, quella c’è ancora ma solo sulla carta, la politica è in costante evoluzione, così tanto in evoluzione da renderla quasi incomprensibile, quasi eh!
Auguro a Imperia un Buon 2017, con questa Amministrazione finalmente a casa ed una recuperata dignità”.